Il LudoPanettone deve esistere, ma non deve essere l’unico prodotto ludico sul mercato

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DICEMBRE è un mese fondamentale per le spese, soprattutto per i regali natalizi e negli anni recenti abbiamo visto un pauroso incremento dei regali tech, ovviamente tra questi ci sono i videogiochi.

Per vaste fasce di pubblico, che magari disertano tutto l’anno dall’acquisto di videogiochi o non hanno proprio interesse in materia, quello che va da novembre a gennaio è il classico periodo in cui i videogiocatori distratti si svegliano per fare scorta di videogiochi che giocheranno per tutto l’anno successivo, al pari di chi si ricorda di andare al cinema sotto Natale.

Infatti non è un caso che le grandi uscite videoludiche cariche di hype e pompate dal marketing si riducano nelle finestre di lancio che vanno da novembre a febbraio, periodo in cui questa tipologia di utenza “spendi danaro” si risveglia dal suo torpore, basti pensare ai Call of Duty e FIFA che, cascasse il mondo, escono ogni anno verso questo periodo, così come anche l’esclusiva o il videogioco di culto (God of War Ragnarok, Cyberpunk 2077, Elden Ring).

Cyberpunk 2077 il LudoPanettone CdProject Red
Cyberpunk 2077 tanto hype per un gioco nella norma e con problemi al lancio

Questi prodotti se uscissero durante un altro periodo dell’anno, forse, non riscuoterebbero tutto questo successo, anzi, già quello di febbraio/marzo è un periodo borderline, col rischio di essere dimenticati se non si è un brand forte e ben conosciuto dalle masse, basti pensare alla sorte toccata a Horizon Forbidden West, scontratosi proprio con Elden Ring, il quale ha avuto la meglio per via dell’assenza di un GDR di rilievo già più conosciuto dalle masse (The Witcher o The Elder Scrolls).

I Tripla A non sono più sinonimo d’innovazione e qualità

I titoli ad alto budget (Tripla A o AAA) ormai sono videogiochi banali e per nulla innovativi, che sanno di già visto e che vendono sul sicuro ad un pubblico che non sta lì a domandarsi se ci sia un qualcosa di meglio e, qualora ci provasse a farlo per pura curiosità, si trova il video o articolo pronto a confermare i suoi “timori”: non c’è nulla di meglio dello scialbo Tripla A. Non venendo mai a scoprire quanto sia vasto questo mercato e quanta scelta ci sia al giorno oggi, motivo per cui è nato Q-Gin.

Elden Ring LudoPanettone
Elden Ring e i suoi Assets Riciclati

Fortuna vuole, ad oggi, che i videogiocatori come il sottoscritto, ovvero abituali consumatori di videogiochi, abbiano ancora un potere economico sul successo di alcuni prodotti, come dimostrano gli esiti del mercato la maggior parte dei videogiocatori pretendono ancora qualità ed originalità, ma non sarà così ancora per molto.

Dopo il successo di prodotti quali Cyberpunk 2077 e Pokemon Scarlatto e Violetto, possiamo iniziare a maturare l’idea che le richieste del pubblico pre, post e natalizio (coi soldini e buoni regalo racimolati) si traducano con un trionfo di LudoPanettoni smerciati in quantità industriale, con la certezza che possano piacere a tutti, anche se quei “tutti” non masticano o non adorano quello specifico genere, tanto da non notare i problemi tecnici o a quale genere si stiano approcciando, anche perché quelle formule e generi sono così sfumati (ormai sono tutti simil gdr – o FPS “codlike”) da sembrare tutti uguali, mettendo a proprio agio qualsiasi videogiocatore, con l’unica differenza tra un titolo e l’altro data solo dalla grafica, trama e ambientazione di gioco.
Da notare le polemiche senza senso che nascono dopo aver acquistato tali prodotti, ricordiamo la possibilità di salvare in Returnal un prodotto del genere Roguelike.

Come questi videogiocatori vedono i videogiochi al quale giocano a dimostrazione che noi e loro siamo due realtà diverse

Tutto ciò, nella tipica logica del “prendi i soldi e scappa” (qualche volta si esagera) col rischio che in futuro, proprio nel periodo di maggior consumo, il videogioco di qualità, d’autore o innovativo, rischia di sparire dai negozi per sempre ed anche dalla produzione in sé perché non considerato come un guadagno facile lasciando i videogiocatori come il sottoscritto a secco di videogiochi.

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Dopo il boom grazie alle prime due console PlayStation, il videogioco sta rischiando di tornare un prodotto di nicchia, ma non parlo del videogioco come prodotto in generale, bensì faccio riferimento a quello di qualità, quello ricercato e progettato con attenzione. Un po’ come lo erano i vari Call of Duty, Rainbow Six, Metal Gear Solid, Shenmue, Half Life 2, Devil May Cry, e molti altri, che con le loro innovazioni e qualità tecnica rendevano celebri i rispettivi brand dal nulla (tanto che alcuni di questi videogiochi hanno generato franchise ancora in vita fino ad oggi).
Insomma, rischiamo che questi tipi di videogiochi tornino ad essere dedicati soltanto ad una nicchia ristretta come negli anni ’90 e 2000.

Rendendo ufficialmente il Ludopanettone alla God of War: Ragnarok, come prodotto considerato “il vero e unico videogioco”, dando il via ad un valzer di eterni more of the same o giochi al lancio totalmente ingiocabili, o con meccaniche noiose per la massa (Death Stranding), ma che vengono acquistati solo per status quo, un po’ come si andava a vedere il film di Boldi e De sica per usanza e non per interesse.

L’innovazione videoludica è morta?

Cult of the Lamb Innovazione contro i ludopanettoni
Uno dei titoli più belli divertenti e innovativi del 2022

Ciò non vuol dire che in futuro i videogiochi non potranno portare innovazione, ma viaggeranno ad un livello diverso e noi videogiocatori dovremmo rassegnarci a non considerarci più videogiocatori canonici, ma appassionati o cultori di questo hobby.

E dovremmo abituarci all’idea che l’innovazione videoludica impieghi parecchi anni prima di attecchire a livello commerciale, divenendo una banalizzazione nel processo di divenire mainstream, come ormai avviene da anni con cinema e musica.

Sifu capolavoro 2022
Per fortuna ci sono ancora gli Indie a sperimentare nuove forme di intrattenimento (foto SIFU)

Come è accaduto al Cinema e la Musica?

Io mi aspetto che in futuro avvengano anche nel videogioco dinamiche come si vedono ormai da anni nella musica, esempio tipo con il fenomeno Dubstep o Vaporwave, dove la dubstep come genere nacque nel 2006 fino a diventare popolare nel 2013 per poi essere assorbito dalla musica mainstream, digerito e reso più scialbo.

Di seguito, a sinistra, un brano storico del genere dubstep che ha reso popolare il genere musicale, mentre a destra lo stadio finale in cui si è ridotto, smontato di tutto il potere politico sociale che aveva il genere fin dalla nascita per fare una “Canzonetta da Hit Estiva”.

Così come la vaporwave, nata sul finire degli anni 2010, filosofia estetica e musicale, ha impiegato 10 anni prima di diventare mainstream ed essere digerita e resa meno politicamente forte, visivamente essere usata ovunque e onnipresente, ma senza la vera connotazione culturale, sempre usata per “Canzonetta da Hit Estive” e non solo.

Al pari come avviene oggi coi film dove un Trasnformers, Marvel’s Avengers o un Vacanze di Natale, asfaltano in importanza e diffusione un Neon Demon o un El Bar. Film che sono di culto, popolari, ma solo tra gli appassionati, tanto che El Bar di Álex de la Iglesia lo si trova solo su Netflix, mentre Neon Demon ha avuto una scarsa diffusione nelle sale cinematografiche per poi accasarsi anche lui su Netflix ed riscuotendo solo li il successo che merita.

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Hideo Kojima nicolas winding refn videogame
Neon Demon film di grande qualità con grandi attori, ma che non ha avuto una distribuzione seria al cinema(in italia)

Se non fosse per il Game Pass, PlayStation Plus Extra e Premium, i saldi di Steam, Epic Games e Amazon Games, molti prodotti di qualità non avrebbero avuto minimamente una vetrina per essere scoperti e giocati dall’appassionato del videogioco, il quale potrebbe ritrovarsi in futuro a digiuno di videogiochi dove innovazione e freschezza delle meccaniche di gioco ne fanno da padrone, avendo difficoltà nel reperirli o, peggio ancora, non avendo la più pallida idea della loro esistenza.

Tornando ai videogiochi Tripla A, anche dal punto di vista delle trame abbiamo titoli che si avvicinano alle soap opera (genere che, con la sua narrativa popolare, riesce a far breccia in un gran numero di persone, emozionandole e facendo leva su argomentazioni universali e banali, basti pensare a God of War: Ragnarok o The last of us Parte 2), a discapito di prodotti con trame più profonde e socialmente impegnate (Night in the Woods, Omori, Suikoden 2, la trilogia di Mass Effect).

Cosa è il LudoPanettone e come riconoscerlo

Horizon PSN su Steam Ludopanettone
Horizon Forbidden West ci hanno tanto martellato, ma nessuno lo attendeva per davvero (catturato su PC)

Il gamer come il sottoscritto si deve fare una ragione e distogliere necessariamente lo sguardo dai publisher più blasonati o dai canali di informazione più importanti (se non vuole farsi il sangue acido), ma muoversi ad un altro livello, sfruttando per l’appunto i nuovi strumenti per conoscere prodotti che altrimenti neanche si conoscerebbero e, perché no, informarsi tramite siti come Q-Gin, creati da appassionati che cercano di informare su quei prodotti a cui nessuno dà importanza.

Quando parlo di LudoPanettone usato come analogia al neologismo CinePanettone, intendo quei prodotti blockbuster da alto budget, che sfruttano dinamiche rodate e consolidate, per essere certi del successo e di piacere al più vasto pubblico possibile, quindi non si parla di giochi brutti, ma di giochi ininfluenti, altra cosa in comune con il CinePanettone di solito tali titoli escono a fine anno pronti per essere venduti tra il Black Friday e Natale.

Esempi più pratici di LudoPanettoni sono The Last of Us , God of War: Ragnarok, Cyberpunk 2077, Forza Horizon , Assssin’s Creed, Call of Duty, Need for Speed, FIFA, Hellblade 2 e molti altri videogiochi a cadenza ciclica, che non portano nessuna innovazione al medium, standardizzano formule già funzionanti e inglobandone di innovative, ma sperimentate già da altri autori più ambiziosi del panorama indipendente o a basso budget molti anni prima.

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In conclusione, nessuno vuole “abolirne” l’esistenza

Fifa il Classico videogioco Natalizio
Fifa è tra i prodotti più riconoscibili di questo “Genere” da Fifa 09 che mi sembra di giocare sempre lo stesso videogioco.

Come detto nel titolo nessuno vuole abolire la loro esistenza che è sacrosanta, i prodotti “spegni cervello” senza pretese sono sacrosanti, ma dovremmo ragionare sul fatto di doverci rassegnare proprio come farebbe un cinefilo o musicologo, ovvero che i bei film o la bella musica non arriverà mai più al cinema o in radio. Così il bel videogioco non arriverà mai più dal publisher blasonato o da quelle aziende che devono sfornare successi sicuri in quantità industriale ogni anno, ma dovremmo rivolgere il nostro sguardo al panorama indipendente ad alto e basso budget, anche perché oggi giorno non esistono soltanto gli indie a basso Budget, ma anche ad alto budget.

E nei servizi in abbonamento, come avviene per Netflix, avremo prodotti di dubbia qualità come Stranger Things e Kobra Kai, ma che sono apprezzati da un pubblico generalista, assieme a prodotti più di nicchia come Sense 8 o Final Space che senza Netflix non avrebbero mai visto luce.

Così dobbiamo immaginare il futuro del gaming, conteso tra due tipologie di gamer:

  • Gli appasionati dei Ludopanettoni: ovvero quei videogiochi, con fuochi d’artificio estetici e grafica da paura, con un gameplay rassicurante per nulla innovativo e Trama con svolgimento banale e telefonato.
  • Quelli del videogioco canonico: ovvero quelli che vogliono un videogioco che deve divertire, avere una sfida o far riflettere e perché no tutte e tre le cose insieme.
Call of Duty Modern Warfare Ludopanettone
Call of Duty 4: Modern Warfare, fu un titolo avveniristico e innovativo per il 2007, ma agli utenti piace rimanere da 15 anni nel 2007 tanto che è stato fatto anche un Reboot dello stesso capitolo, nonostante il mondo degli FPS abbia fatto passi in avanti

A te che la pensi come me, consiglio di fare mente locale e guardare in che stato versano medium come film, musica e letteratura e fare pace con tutto ciò, comprendendo che il videogioco è destinato allo stesso declino, sebbene stia avvenendo tutto molto più in fretta, con tutti i pro e i contro.

Ovviamente gradirei, vedere influencer o stampa smettere di far passare questi LudoPanettoni, come unica possibilità di massima esperienza qualitativa del medium anche perché, in barba ai loro discorsi di emozioni trama, grafica e sonoro, titoli come Minecraft, GTA V e altri videogiochi analoghi, continuano a vendere e macinare denaro come se non ci fosse un domani, nonostante siano senza trama, senza una grafica e sonoro al passo con i tempi.

E titoli come Undertale, Omori, Binding of Isaac continuano a divenire di culto, con schiere di appassionati, nonostante l’assenza di marketing o investimenti blasonati alle spalle e senza news che ne pompino l’hype prima dell’uscita.

Quindi nonostante il mio articolo apocalittico, tutto sommato penso che il videogioco sia un medium difficile da ridurre nello stato pietoso in cui versano Cinema, Musica e Letteratura.
Nonostante le multinazionali sperano di avere un controllo completo sfruttando influencer marketing e muovendosi attraverso la stampa di settore in modo subdolo, voglio sperare in un futuro roseo, per noi gamer nonostante tutto.
Eh sì tanto so già che questo articolo non farà felici molti, perché alcune cose non vanno criticate.

Blob Videoldico un format che mette in luce quello che ho scritto nelle mie conclusioni

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GIuseppe Zetta

Il mio pseudonimo è Giuseppe Zetta aka Zell Ho la passione per l’informatica, nata all’età di 6 anni, quando ho avuto a che fare per la prima volta con un Commodore64, appassionato di Intelligenza Artificiale, Sviluppo di Videogiochi e Tecnologie OpenSource. Porto avanti progetti informatici personali con i miei amici di vecchia data, ed ho svariate passioni che variano dall’arte del DJ al video editing passando fino alla produzione musicale.

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