Death Stranding, l’esclusiva Sony del 2019 che mi ha deluso

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Avete presente quando seguite un autore, e la saga da lui creata, fin da quando siete piccoli (e nel mio caso piccolo significa che siete sui 70 anni, prima per me siete neonati) e quando la suddetta saga fa un passo falso lasciandovi con l’amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere ma non è stato? E avete presente  quando il suddetto autore si mette in proprio e annuncia un nuovo titolo e siete estremante attratti dalla curiosità, sperando che la nuova opera sia tutto quello che avreste voluto vedere nell’ultimo deludente capitolo? Ecco quello che ho appena descritto sopra è stato tutto il mio pensiero mentre aspettavo Death Stranding, il nuovo capitolo di Kojima da “indipendente “(e non ho messo le virgolette a caso visto che si sente molto la mano di Sony in questo titolo). Per me sarebbe stato l’occasione di vedere Kojima all’opera con qualcosa di nuovo che non era Metal Gear (So molto bene che ha fatto anche altri titoli prima e dopo Metal Gear, ma io, come molti altri, abbiamo conosciuto il noto giapponese per questa saga ). Devo essere sincero con con voi lettori, non sono stato sommerso dall’ hype quando fu mostrato il primo trailer, prima di tutto perché non si capiva nulla, questo non perché era criptico, ma perché non era stato mostrato niente di quello che sarebbe stato l’effettivo gameplay, e poi perché io entro in modalità impaziente quando:

1) il gioco è stato mostrato ed ho qualcosa di concreto per cui entusiasmarmi.

2) Mancano pochi giorni al suo rilascio.

Death stranding cover

Lungi da me nel dirvi come vi dovete sentire quando vedete un titolo che vi interessa, ma ciò che vi ho appena elencato e di come si comporta la mia mente riguardo al tanto e mai troppo citato, hype. D’altronde il mio nome non è a caso Boomer, quindi concedetemi la lentezza dell’emozione rispetto a voi giovani.  Comunque tralasciando questo pensiero, quello che volevo raccontarvi, con questo incipit e di come ero inizialmente benevolo è incuriosito nei confronti del nuovo titolo targato Kojima Productions. Quando arrivò il giorno dell’uscita e presi la mia copia non stavo nella più nella mia ruvida e grinzosa pelle , non vedevo l’ora di inserire la copia nella console e vedere che cosa aveva fatto Kojima ora che era un po più libero. Ora non starò qui a descrivervi come mi sono sentito filmato dopo filmato. Ma ciò che vi posso dire, in breve, è il mio stato d’animo dall’inizio alla fine del gioco.  Emozionato – Incuriosito- Confuso – Quando finisce sto tutorial – Incredulo – Ancora più incredulo – Non ho capito– Noia ad andare avanti noia e a tornare indietro – Spossatezza e mal di testa dopo i titoli di coda-Delusione. Ecco, questo è in breve ciò che ho provato giocando e ora vi spiegherò cosa non mi ha convinto di Death Standing e perché lo reputo il più grande passo falso di Kojima  .Vorrei essere chiaro fin da subito su una cosa , ciò che leggerete sono dei miei puri pareri personali, se il gioco vi è piaciuto genuinamente non vi è nulla di male e anzi , potete leggere questo articolo come una semplice chiacchierata tra persone che hanno due pareri opposti e si stanno confrontando , quindi i pensieri contrari  e civili , son ben accetti e non offendevi che alla fine questi sono argomenti di cui si può discutere in totale tranquillità .

Death stranding è un titolo vuoto!

Death Stranding Panorama

Prima di tutto se c’è una cosa che di certo si può dire  del gioco è che ha una bella mappa a mondo aperto. Certo è una mappa bella da vedere per il fatto che in certi momenti ha degli begli scorci, ma sapete cosa è che mi ha fatto storcere il naso? Che risulta completamente vuota e rende totalmente vano il senso di esplorazione. Vedete io gioco da molto tempo agli open world, anzi si può proprio dire che sono il mio genere preferito e se c’è una cosa che reputo importante in un genere simile è che ciò che io calpesto virtualmente deve essere vivo ed interessante da scoprire. E  tutto questo, in Death Stranding, non  l’ho trovato, non ci sono grotte da esplorare che ti raccontano una storia di qualche sopravvissuto alla catastrofe ,  (come in Fallout per esempio), non vi sono persone con cui interagire che ti fanno capire qualcosa in più di questo mondo distrutto anzi le interazione con gli npc sono minime e si riducono alla lettura delle email , cosa che ho reputato tediosa visto che  per leggere dovevo ogni volta tornare al rifugio più vicino  .No tutto quello che troverete sono solo  corrieri amici con cui non potrete parlare, ma solo scambiare gli oggetti a causa della natura schiva di Sam , dei corrieri impazziti che vogliono rubarvi il carico e dei terroristi che vogliono farvi fuori, fine, basta null’altro.

E tutto questo  è dovuto alla bizzarra idea di Kojima di usare la fantascientifica Cronopioggia, che tutto distrugge e tutto uccide a causa di uno strano effetto, qualunque cosa o persona entra in contatto con essa arrugginisce o invecchia precocemente( a proposito di questo vorrei dirvi che ci sono state delle cose che mi hanno fatto pensare che il buon Hideo non si ricordasse delle regole da lui imposte , come un pezzo di foresta con alberi per nulla colpiti dall’effetto della Cronopiggia e i resti di ben due città perfettamente “integre ”, personalmente lo reputo un bel buco di sceneggiatura ) , quindi tutti gli npc vivono in questa sorta di bunker dove i corrieri, come noi, gli portano le cose che gli servono per vivere. Insomma quello che voglio farvi capire è che se vi aspettate qualcosa di interessate da trovare nella mappa di gioco non sperateci o voi esploratori come me, tutto quello che farete è consegnare i pacchi ai vari Bunker degli npc vedendo le sempre gli stessi sassi e pianure, certo avrete i MULI (così si chiamano i corrieri impazziti) che vi attaccano o i terroristi, che ho citato prima, a rendere il viaggio un po’ più movimentato. Ma a causa di un’intelligenza artificiale   davvero facile da imbrogliare, non aspettatevi i soldati di Phantom Pain, rimanendo sempre in campo Kojima, che erano molto più reattivi alle vostre mosse, io li ho considerati più una seccatura che una minaccia vera e propria, anche perché avevo imparato un trucchetto con la corda che ti permette di stordire facilmente i MULI. Riguardo le consegne qui si tocca un altro tasto che reputo personalmente dolente che mi ha fatto domandare, non poche volte, perché dovevo tornare nel mondo di gioco, dopo i titoli di coda, a completare le missioni rimaste. È vero che alcune di esse ti sbloccano alcuni oggetti utili per facilitarti la traversata, sarebbe sciocco negarlo, ma per sbloccarli sarai sempre costretto a fare avanti e indietro per la mappa per tutto il resto del gioco.

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Perché Dovrei Tornare Nel Mondo Di Death Stranding Dopo i Titoli di Coda?

Parlando poi di una cosa che non ho  digerito è di come la storia cerchi di essere criptica e profonda ,utilizzando parole difficile  e storie esageratamente drammatiche e complesse, senza contare poi del continuo utilizzo degli spiegoni  , e  come se Kojima pensa che  dato che il giocatore , considerato da lui medio, non ha la sua conoscenza  delle cose ,deve spiegargli  tutto , senza dare il tempo allo spettatore di metabolizzare ciò che ha appena visto e esasperando le cose in maniera che ha volte non riesci a prendere seriamente . Volete un esempio che mi è rimasto impresso?  Premetto che questo che sto per scrivere non è un’anticipazione eccessiva del gioco, ma se proprio non volete rovinarvi la sorpresa vi avviso che dopo i due punti racconterò un pezzettino di storia gioco avanzato :

Death Stranding e la buona novella sull’amore

Dunque in un certo punto della storia dovrete aiutare uno dei tanti npc , il perché dovete andare da questo tizio e legato alla missione di Sam ,chiuso nei bunker a trovare la sua donna che credeva deceduta in uno dei tanti attacchi terroristici che sono causati dal cattivone di turno, bene quando arriverete a trovare la suddetta ragazza vi troverete davanti ad uno dei discorsi più mal recitati, pretenziosi e banali sull’ amore che uno sceneggiatore di telenovelle argentine si dovrebbe inchinare. Ma il punto su cui voglio fermarvi è che il nostro amato Kojima cerca di sottolineare, con primi piani e musiche da storia strappa lacrime che voi, giocatori, vi DOVETE emozionare e DOVETE capire la buona novella su quello che è l’amore .

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Ci sarebbero tanti altri esempi che vorrei farvi, ma per rispetto di chi sta aspettando il gioco su PC non voglio dirvi altro. Io penso che sia giusto che vi faceste una vostra opinione su tutta la trama di Death Stranding , poi se volete tornare a gioco finito aspetto le vostre opinioni sui commenti. Ora da come ho descritto il titolo sembra che per me sia tutto da buttare, ma in realtà non è proprio cosi, se c’è una cosa che salvo di questo gioco è il sistema di movimento e la condivisione delle strutture costruite sia da noi che da altri giocatori. La prima mi è piaciuta perché l’idea di stare attenti alle varie pendenza di terreno e tutti i possibili ostacoli rendeva bene la sensazione di interattività con la mappa e la seconda è per il fatto che era piacevole trovare strutture che ti potevano essere utili per il proseguo del gioco e un aiuto è sempre ben accetto. E pensando a queste due  cose che ho apprezzato  mi viene, per la seconda volta, il rammarico su quello che il gioco sarebbe potuto essere e non è stato a prodotto finito.

Death Stranding e i suoi difetti .

Giocandolo non potevo fare a meno di pensare che sarebbe stato interessante se il lato survival fosse stato alla base dei nostri viaggi, nel gioco non sarete mai costretti a fermarvi per mangiare o bere, e si so che c’è l’energy drink  ma la sua funzione serve solo  a ripristinare la barra della resistenza  e non a rendere in viaggio un po’ più tangibile e coinvolgente  . Mi ha fatto strano vedere la camminata cosi curata ma il resto delle funzioni di gioco abbozzate e non approfondite come mi sarei aspettato dal creatore di Snake Eater , e no non ho nominato a caso questo titolo. Pensateci un attimo e perdonatemi se sembrerò troppo polemico, come è possibile che in un gioco meno aperto, come MGS 3, il lato survival per mantenere il buon Snake in vita era più curato, e qui, in cui a farlo da padrone sono i viaggi lunghi e un mondo ostile, non vi è un approfondimento, minimo,  in quel che avevamo visto in un gioco dello stesso autore ? Mi spiego meglio, abbiamo di fronte un titolo che ha, come missioni, dei semplici compiti di consegne,cosa che in gergo videoludico, sopratutto nei MMOPRG chiamiamo fetch quest(in italiano missioni da fattorino per l’appunto ), e per farlo dobbiamo attraversare questa mappa vuota. Come è possibile che gli unici ostacoli che troviamo lungo il viaggio in Death Stranding sono solo dei pazzi fissati a rubarci il carico ,il semplice peso del carico   e il bilanciamento del protagonista? (che poi parlando del bilanciamento del protagonista non è così difficile tenerlo in piedi, basta tenere entrambi i grilletti di presa di tutte e due le braccia e vedete che il carico sarà un problema abbastanza relativo a farvi cadere, certo ci saranno sempre le pendenze a farvi inciampare, ma basta stare attenti e potete stare molto più tranquilli, tranne per i fiumi li non ho nulla da dire ). Quello che voglio dirvi è che ciò che sarebbe dovuto essere interessante e rendere vario  ogni viaggio che compie per portare il vostro carico a destinazione.  Volete un esempio tangibile di viaggio lungo ma interessante lungo il tragitto ? Non dovete andare tanto lontano baste che prendiate un cavallo ,un pistolero dal grilletto facile ,un modo aperto e ostile e viola Signore e Signore avete Red Dead Redemption 2 ( ci metterei pure il primo , ma l’ultimo è più recente e ancora impresso nella memoria dei giocatori ) . In tale titolo, nelle lunghe cavalcate, che possono essere monotone , può succedere sempre qualcosa che potrebbe cambiare un po’ i vostri piani e rendere il vostro viaggio un esperienza , che siano dei banditi che vogliono derubarvi o vendicare i membri  della banda caduti  , una signora a cui è morto il cavallo e vi chieda un passaggio , o una persona morsa dal serpente che vi chiede aiuto , alla fine potrete dire che qualcosa lo avete fatto per arrivare alla vostra destinazione . Ed è questo il punto a cui voglio arrivare, se Rockstar ha avuto ben in mente che ciò che stavano vendendo e un videogioco a mondo aperto vivo e pulsante, Kojima non tiene conto per nulla di ciò che sta creando è un videogioco in cui una persona deve avere qualcosa di concreto e divertente per le mani  e tutto questo Death Stranding per me , e voglio sottolinearlo ancora , PER ME , non lo è stato minimamente. Ho avuto solo la sensazione che  dedicare tempo a questa passione non fosse stato ricambiato dall’autore  e dal suo gioco  e  nella mia millenaria esperienza da videogiocatore questo ha un grosso peso. E io so che molti mi diranno che non mi merito di giocare tale opera, ma quello che chiedo a queste persone è cercare di capire che, prima di tutto, non siamo uno lo specchio dell’altro e se una cosa non mi è piaciuta questo non nega il vostro piacere a fruirne e seconda cosa ,che io sono prima di tutto un videogiocatore e se alla fine della mia esperienza tutto quello che mi rimane è un enorme senso di delusione e un tremendo mal di testa dopo aver finito il gioco significa che qualcosa non ha funzionato.

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La conclusione del  viaggio in Death Stranding

Chiudo questo articolo dicendovi un mio parere basandomi sui molti commenti e pareri che ho letto su internet per quanto riguarda l’intoccabilità di certi autori osannati come se fossero i santi , vedete io capisco che quando si vive una passione , che siano libri ,cinema , fumetti e videogiochi , ci sia una forte componente emotiva , ma quello che bisogna capire è che non stiamo parlando della vita o di un bene necessario alla nostra sopravvivenza , ma ciò che abbiamo davanti è un prodotto di intrattenimento per il pubblico destinato alla vendita e  se il prodotto può ricevere critiche e elogi con tutta la tranquillità del mondo, ma la stessa cosa si può dire del suo creatore e non bisogna essere fanatici ricordatevi che queste persona la state pagando e non siamo noi a doverci aspettare qualcosa da essa  ma è lei che si deve mettere a disposizione del pubblico e non viceversa . Detto questo voglio lasciarvi un link di un blog di una persona che ha davvero analizzato, meglio di me , ciò che non funziona nella  trama di Death Stranding e dello strano culto che si è creato intorno al suo autore . Vi saluto e buon approfondimento dal vostro Nonno di fiducia.

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