Come precedentemente annunciato, il 18 settembre alle ore 2:00 italiane (20:00 del 17 settembre in America), è stato rilasciato Deltarune Chapter 2, secondo capitolo del nuovo lavoro di Toby Fox, creatore di Undertale. Questo articolo sarà più una recensiopinione che una recensione vera e propria dal momento che, essendo solo il secondo capitolo di sette (numero svelato e confermato nel sito ufficiale del gioco, nonché nella schermata di selezione dei capitoli), risulterebbe per lo più incompleto, soprattutto alla luce del fatto che manca una mia recensiopinione del primo capitolo. Tenderò comunque a focalizzarmi sulla trama, approfondendo dunque meno il lato gameplay e il comparto tecnico.
Provvederò a scrivere una recensione completa quando tutti i capitoli saranno disponibili, anche se potrebbero volerci diversi anni. Sicuramente, quando i prossimo capitoli saranno disponibili, ossia quelli dal 3 al 5 che usciranno insieme e a pagamento (giustamente, aggiungerei), la recensiopinione sarà più completa. Nel frattempo, ecco quella che è stata la mia esperienza in Deltarune Chapter 2. Buona lettura!
L’inizio – Da dove ci eravamo lasciati
Una delle domande più ricorrenti nel fandom di Deltarune era quella riguardante la storia che avrebbe ricoperto il secondo capitolo, con alcuni convinti si sarebbe trattato di altre storie con personaggi diversi e altri invece che volevano l’effettiva seconda giornata con Kris e Susie, protagoniste del primo capitolo. Ad aver indovinato sono questi ultimi, dal momento che il gioco riprende da dove si era interrotto, quindi con il giorno seguente alla discesa nel Dark World.
Protagonisti di Deltarune Chapter 2 sono ancora una volta le due sopracitate, le quali hanno metabolizzato le esperienze del giorno precedente e hanno deciso di tornare ancora una volta nel mondo oscuro per stare insieme a Ralsei e Lancer. Tuttavia, il progetto scolastico assegnato loro dalla Professoressa Alphys richiede del tempo, così le due sono costrette a tornare nel mondo reale e impegnarsi. Decidono dunque di recarsi in biblioteca, dove erano state invitate a studiare insieme con Noelle e Berdly, due compagni di classe. Qui, però, si verifica un evento simile a quello del Dark World, così Kris e Susie entrano in un nuovo mondo: il Cyber World.
Il Cyber World
Come dice il nome stesso, si tratta di un mondo “futuristico” in cui tutto è elettronico e robotico, nemici compresi. Sin dalla discesa in questo mondo è possibile capire il mood del gioco, che come Undertale o Deltarune Chapter 1 ci hanno insegnato, è caratterizzato da sarcasmo, ironia e divertimento generale: tutti i personaggi che si incontreranno saranno provvisti di dialoghi scritti alla perfezione, capaci di far ridere con molto poco.
Anche il nemico principale del gioco, Queen, è scritta molto bene: si tratta di una figura femminile robotica, esteticamente molto simile a Lancer e suo padre, che parla senza punteggiatura e si comporta come un computer per l’elaborazione di risposte o richieste. Toby Fox ha un talento nel creare personaggi iconici con molto poco, anche se Queen non lo sarebbe diventato senza l’aiuto di Temmie Chang e Sarah O’Donnell, che lo stesso Toby tiene a ringraziare e a far riconoscere i loro meriti.
Anche i precedentemente citati Noelle e Berdly hanno un ruolo primario in questo secondo capitolo di Deltarune, dimostrando ancora una volta quanto la scrittura sia impressionante: Noelle, apparsa poche volte nel primo capitolo e comunque con pochi dialoghi (il più lungo quello nell’ospedale del mondo reale), ha una nascita ed evoluzione incredibile, come se la si conoscesse da tanto tempo. Stesso discorso per Berdly, che, coerentemente col primo capitolo, appare come un saccente e arrogante pennuto, convinto di essere il migliore in tutto ma che dovrà vedersela con la realtà dei fatti. Anche in questo caso evoluzione perfettamente descritta, oltre che divertentissimo per le sue facce molto comiche.
Per ovvi motivi non starò qui a raccontare nulla che riguardi gli eventi del Cyber World per non rovinare le sorprese a chi intenda giocarlo, ma tengo a puntualizzare una cosa: Toby Fox con Deltarune sta creando un mondo enorme, con una storia di altissimo livello e per nulla scontata o banale. Nonostante il Cyber World possa apparire come un racconto a sé stante, che condivide al massimo qualche personaggio con il Dark World, in realtà esso è la conseguenza esatta delle nostre azioni nel primo capitolo.
Le Fontane Oscure create dal Cavaliere, un personaggio rimasto finora nell’ombra ma le cui intenzioni sono tutt’altro che positive, hanno una nefasta funzione rivelata in questo stesso capitolo che fungerà probabilmente da filo conduttore e leitmotiv per tutta la storia di Deltarune. Come dirò tra poco, inoltre, anche nel mondo reale vi sono conseguenze delle azioni del Cavaliere, che potrebbero avere risvolti incredibili nel successivi capitoli.
Nel mondo reale
Dopo aver sconfitto il nemico principale del Cyber World e aver sigillato la Fontana Oscura, Kris e Susie fanno ritorno a Hometown nel mondo reale. Come nel primo capitolo, l’esplorazione della città è una parte fondamentale dell’esperienza di Deltarune in quanto ci permette di conoscere o riconoscere diversi personaggi di Undertale, tra i quali ovviamente anche i principali, come Undyne, Asgore e Sans. A differenza però del primo capitolo, e secondo me l’unica nota negativa del secondo, vi sono meno interazioni e quelle presenti non completamente soddisfacenti, come se stavolta si sia puntato molto più sul Cyber World che sul mondo reale.
Nonostante ciò, sono diversi i punti di interesse e le scene scriptate in cui si svolgono eventi automatici, come quello riguardante Undyne alle prese con un’evasione da lei provocata, bulli che parlano male di Kris in presenza di Susie o ancora Noelle in ospedale con suo padre malato. Il pezzo forte del mondo reale è però quello che si svolge a casa di Kris, nella quale, alla fine del primo capitolo, si è mostrata la scena ormai divenuta iconica di Deltarune.
Non farò spoiler, ma posso confermare che qualcosa del genere accade anche in questo secondo capitolo, ma in modo completamente inaspettato e non come lo immaginereste. Inoltre vi è una rivelazione incredibile che porterà grandi conseguenze sul futuro, e ciò mi dà un hype enorme per i prossimi capitoli di Deltarune, tanto che quasi preferirei vedere direttamente la fine nel mondo reale che non la storia nel Dark World.
Gameplay e comparto tecnico – Tra RPG e 16 bit
Essendo un un gioco a capitoli, sarebbe stato impensabile modificare il gameplay di Deltarune in questo secondo capitolo, che infatti rimane uguale al primo. Superficialmente si tratta di un classico gioco di ruolo in cui i personaggi possono salire di livello sconfiggendo i nemici, modificare l’equipaggiamento per aumentare attacco o difesa e usare abilità per svariati usi, come miglioramento delle statistiche o curarsi senza usare oggetti medicinali. Guardando più a fondo, invece, il gameplay è sì da RPG ma con grandi unicità.
Ovviamente il tocco di originalità deriva direttamente da Undertale, con la possibilità di non uccidere nessun nemico, risparmiandoli, ma che ci premierà principalmente con una difficoltà maggiore dal momento che non si salirà di livello. La fase di combattimento vera e propria, invece, è diversa dal precedente lavoro di Toby Fox, rimanendo coerente con quanto mostrato nel primo capitolo di Deltarune: il classico cuore che rappresenta il nostro personaggio durante le battaglie può muoversi in una piccola arena per schivare gli attacchi, ma se il colpo sfiora il cuore si ottengono TP, Tension Point, che servono a usare le abilità di cui sopra.
Per il resto, il gioco mantiene la classica formula di Undertale e del primo capitolo di Deltarune, che si basa sul camminare in una mappa con visuale a volo d’uccello e interagire con oggetti, meccanismi o personaggi. I nemici sono presenti nel mondo di gioco e quindi possono essere evitati, anche se vi sono molto spesso battaglie obbligatorie. Meccanica invece del tutto nuova è quella del reclutamento, che si può ottenere risparmiando un certo numero di volte determinati nemici. Una volta reclutati tutti, sarà possibile inserirli nel Dark World e parlare con loro.
Immancabile infine il boss segreto, Spamton NEO, più facilmente raggiungibile rispetto al Jevil del primo capitolo ma comunque ben nascosto, con una battaglia molto complicata che ricorda lo scontro con Mettaton NEO (riferimento sia nel nome che estetico) e una traccia musicale unica. Per quanto riguarda il lato tecnico, graficamente poco da dire, sprite dei personaggi molto belli e ispirati, soprattutto dei nemici del Cyber World, ed espressioni nel dialoghi veramente azzeccati. Il comparto sonoro, invece, mantiene un livello alto anche se rimane inferiore a quello di Undertale a proposito delle tracce musicali.
La Conclusione del viaggio e le aspettative per il futuro
In definitiva, Deltarune Chapter 2 è un seguito perfetto del primo capitolo, di cui migliora quasi tutto mantenendo di livello altissimo la scrittura dei personaggi e della storia. Il futuristico Cyber World è molto affascinante, con i design dei nemici molto ispirati ed evoluzioni dei personaggi secondari inaspettate. Anche la parte nel mondo reale è molto bella, anche se vi sono poche interazioni rispetto al primo capitolo, ma a compensare vi è la scena finale a casa che alimenterà le discussioni e spaccherà inevitabilmente il fandom di Deltarune e forse anche di Undertale, a seconda delle evoluzioni della trama.
Per quel che mi riguarda, ho aspettative altissime, molto più alte che per il primo capitolo in quanto la scena finale mi ha colpito veramente tanto e in modo assolutamente inaspettato. La storia di Kris e Susie può raggiungere picchi qualitativi molto alti, rendendo Deltarune degno di essere il seguito spirituale di Undertale. Ci vediamo con la prossima recensiopinione sulla serie, che sarà tra qualche anno sui capitoli 3-4-5!
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