Terra Nil, un gestionale atipico – Recensione

Share

In questi ultimi tempi ne stiamo vedendo di gestionali, dall’integrazione atipica di questo genere in un titolo alla Cult of the Lamb fino a Honey, I Joined a Cult (qui l’articolo di Andrea) e The Tenants (recensione a questo link), per non parlare dei più “classici” alla Two Point Campus o F1 Manager 2022 (qui la mia recensione). A quelli di stampo “atipico” si aggiunge il nuovo Terra Nil dove non si deve curare una città, un campus o chissà che altro, ma ci si deve occupare di risanare un pianeta di stage in stage generati proceduralmente, rendendoli nuovamente abitabili. Terra Nil è sviluppato dallo studio Free Lives (Broforce) e pubblicato da Devolver Digital.

Un’esperienza all’insegna del relax

La primissima idea che mi sono fatto di Terra Nil, dal trailer e dalla demo, è quella di un videogioco rilassante. Un po’ per il comparto estetico, che a tratti sembra voler dare l’impressione di essere tutto colorato a matita, e un po’ per quel mood che si respira dovendo ridare vita alla Terra, nel senso più letterale che possiate immaginare, con una colonna sonora estremamente leggera che fa da accompagnatrice, assieme ai suoni ambientali.
Difatti non posso non ammettere che dinanzi alla scelta della difficoltà, sono andato di puro istinto sul “Giardiniere” proprio perché mi è capitato di leggere “Consigliato a chi cerca un’esperienza rilassante” ed effettivamente così è stato. Tramite una visuale isometrica, che non può essere ruotata, in Terra Nil si ha il compito di ridare vita al pianeta e, come scritto nel paragrafo precedente, lo si fa di stage in stage suddivisi in quattro categorie distinte: il primo offre uno scenario Temperato, di conseguenza flora e fauna saranno composte da boschi, pianure e paludi, con rane, orsi e lupi; il secondo è Tropicale, con spiagge, palme e barriera corallina, che dovrà essere adatto a pappagalli, fenicotteri e squali; il terzo è un ambiente Polare, quindi disporrà di boschi innevati e ghiacciai, popolato da pinguini e volpi artiche; infine quello Continentale dove si possono trovare foreste di bambù con panda ed aquile.

Leggi  Silent Hill 2 Remake: Il Trailer non rispecchia il Videogioco è Colpa di Konami

Il risanamento è suddiviso in tre fasi: nella prima l’obiettivo è quello di ridonare vita al terreno, ricoprendo la superficie il più possibile con la vegetazione, creando all’occorrenza dei veri e propri fiumi d’acqua o, in alcuni casi, di lava. Ci si deve occupare anche delle acque, ovviamente, ripulendole dalla sporcizia così da permettere la crescita di vegetazione sia sulla costa che in acqua; nella seconda fase ci si occupa della diversificazione vegetale, creando radure, boschi, spiagge, paludi e via discorrendo andando però a metter mano al clima, facendo sì che in determinati casi vi sia un ambiente più umido od asciutto, una temperatura bassa oppure elevata, per fornire un ambiente ideale alla fauna richiesta; l’ultima fase è quella destinata alla popolazione dello stage con la fauna, una volta fatto ciò occorre eliminare ogni traccia del proprio passaggio, recuperando il 100% dei mezzi impiegati per il risanamento.

Mediante l’approccio rilassante della difficoltà Giardiniere, l’esperienza di gioco data dal risanamento è stata di parola. L’unica fonte di frustrazione – follia in arrivo! – può arrivare dalla mancanza di simmetria nel posizionamento dei macchinari oppure dal non riuscire a comprendere il motivo per il quale non si riesce a soddisfare un requisito di un preciso animale. Per il resto, l’esperienza di gioco è risultata perfetta per staccare la spina dagli impegni giornalieri.

La sfida c’è ed esalta il lato gestionale di Terra Nil

Il discorso cambia un poco selezionando le altre difficoltà per le quali vanno approfonditi alcuni aspetti del gameplay: “Ecologista” o “Ingegnere ambientale”.
In Terra Nil ogni macchinario ha un costo per essere posizionato, ma ogni tassello dello stage “risanato” garantisce un introito aggiuntivo. Di conseguenza, l’acquisto di macchinari come l’Irrigatore o l’Arboreto, possono garantire un importante rientro “economico” se sfruttati adeguatamente, massimizzandone i loro effetti. Qualora si prendesse la sessione di gioco con troppa superficialità, piazzando macchinari a destra e a manca, senza ragionarci su, si corre il rischio di terminare le risorse finendo per essere costretti a riavviare la partita.
Terra Nil, inoltre, gioca molto sul fatto di sacrificare il proprio lavoro per modificare il clima in tutti i suoi aspetti, come ad esempio bruciare radure e foreste per aumentare le temperature oppure ricoprire i fiumi di lava aperti per abbassarle. Questo aspetto trova particolare fondamento anche, e soprattutto, nell’ultima fase, dove si deve ripulire l’intero stage e dunque si deve prestare attenzione al posizionamento generale di tutti i dispositivi utilizzati per poterli rimuovere facilmente.

Leggi  Zlatan Ibrahimovic Parole forti contro Electronic Arts e la FIFA

Rilassante, ma anche portatile

Allo studio 24 Bit Games è stato commissionato il compito di potare Terra Nil su Android e iOS, disponibile unicamente per gli abbonati Netflix.
Almeno su iPhone 12, dunque su di un display da 6,1 pollici con risoluzione da 2532×1170, si comporta decisamente bene e visivamente anche qui fa la sua figura. Il problema sta tutto nei controlli touch, che non sono sono proprio il massimo per i movimenti precisi richiesti per il posizionamento degli oggetti, inoltre va fatto presente che i pad fisici non sono minimamente supportati.
Fattore di un certo peso, Terra Nil può essere giocato anche completamente offline, quindi non si avranno problemi durante le sessioni di gioco sui mezzi pubblici come treni o metro.

Considerazioni finali!

Terra Nil si presenta come un potenziale gestionale perfetto per rilassarsi e staccare totalmente la spina, ma trova un suo spazio anche per chi cerca un po’ di sfida. L’obiettivo principale di dover risanare un pianeta è un espediente interessante, che porta con sé lo stimolo di voler scovare tutti gli animali disponibili all’interno dei quattro tipi di stage disponibili.
Per completare l’obiettivo principale di risanare il pianeta sono richieste circa 5-6 ore di gioco, dopo di ché si sbloccano nuovi stage che vanno ad “ibridare” le meccaniche dei principali, proprio come se si trattasse di una modalità da “end-game”.

Consigliato

Pregi

  • Comparto estetico
  • Rilassante
  • Mood pro-ecologico

Difetti

  • Quando ne troverò uno, non mancherò di farlo presente!

Se vuoi avere più informazioni e Supporto o dire la tua discutine con la nostra community nel gruppo Facebook o Telegram

Luca Maiolini

Gli FPS a stampo militare erano il mio pane quotidiano e gli RTS facevano da contorno, Brothers in Arms ed Imperivm erano il mio chiodo fisso. Poi, venne il giorno in cui abbracciai PlayStation 3 e mi collegai alla rete, così una valanga di videogiochi mi piombarono addosso! Ad oggi mi ritrovo a giocare un po' di tutto, dai titoli Platinumgames fino ai JRPG di casa Square Enix.

You may also like...