THE AMAZING DIGITAL CIRCUS, indipendenza nell’animazione

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Come sapete, qui su Q-Gin ci occupiamo principalmente di videogiochi, ma dato che alla lunga potrebbe diventare noioso e ripetitivo, ho deciso con questo articolo di variare un po’ il tema parlando sempre di videogiochi, ma in un contesto molto diverso e molto interessante.

La nostra pigra, sciagurata e maleducata generazione di Millenials ha ormai un legame totale con i videogiochi tanto che persino Checco il Carettaro, che passa sotto casa mia e sta tutto il giorno a mangiarsi le unghie, possiede sicuramente una console o un PC con cui passare il tempo assieme ai suoi giochi preferiti. Così, nel tempo, il mondo del cinema ha cominciato a investire denaro nei personaggi dei videogiochi, creando film animati o adattamenti live action, che hanno ottenuto un buon successo.

E se vi dicessi che questa tendenza sta coinvolgendo non solo titoli e brand famosi, ma anche prodotti indipendenti che prendono l’ambientazione videoludica per creare delle web series animate molto interessanti? Uno di questi prodotti ad aver attirato la mia attenzione e di cui voglio parlavi in questo articolo si chiama THE AMAZING DIGITAL CIRCUS.

Come ho spesso ripetuto fino alla noia, ogni volta che ne ho avuto l’occasione (e inutile cercare di fermarmi, ci tengo a ribadirlo tutte le volte, e voi mi odierete per questo ARH ARH ARH), sono un grande appassionato di animazione. Poiché sono dell’idea che fermarsi a seguire solo i noti studi come Disney, Pixar, Warner o DreamWorks sia bello ma non sufficiente ad arricchire la mia cultura sull’animazione, ho deciso quindi di esplorare il vasto mondo del web (in particolare seguendo youtuber stranieri che parlano di animazione) per trovare e guardare prodotti che mi regalassero emozioni e rompessero un po’ la rigidità che ha bloccato il mondo creativo dell’animazione negli ultimi anni. È grazie a questa ricerca personale che ho scoperto prodotti animati davvero eccezionali e creativi, uno dei quali è il pilot di Lackadaisy, che sta per ricevere un’intera stagione dopo il grande sostegno ottenuto dal pubblico grazie alle donazioni (tra cui la mia), ma questa è un’altra storia.

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È proprio la creatività ciò che ho visto nell’episodio pilota di THE AMAZING DIGITAL CIRCUS, creato dalla compositrice e animatrice con lo pseudonimo Gooseworx e prodotto dallo studio GLITCH Productions. Per aprire una breve parentesi, questo studio è stato fondato dall’australiano Luke Lerdwichagul, noto come SGM4, insieme a suo fratello Kevin Lerdwichagul, famoso per le divertenti parodie dei giochi Nintendo, inizialmente realizzate con il motore G-mode, col quale ha dato vita a una versione esilarante e bizzarra dei personaggi dell’universo di Super Mario. Da qui è nato un vasto e complesso universo, con saghe e prodotti animati legati a questa creazione. Chiusa la parentesi, vi starete giustamente domandando: come può una serie come “Digital Circus” essere collegata ai videogiochi?

Beh, l’ambientazione utilizzata dalla sua creatrice è all’interno di un mondo virtuale chiamato “The Amazing Digital Circus”, nel quale 6 umani, tutti ottimamente caratterizzati (tra cui spicca il bastardo coniglio antropomorfo Jax, di cui sta già nascendo un fandom, a quanto ho visto), sembrano essere intrappolati per ragioni sconosciute. Non ricordano come siano finiti lì, né i loro nomi, né come tornare nel mondo reale . Sebbene la trama possa ricordare i videogiochi e le serie come Dot Hack di CyberConnect o Sword Art Online (mi disinfetterò le mani dopo aver scritto quest’ultimo), la storia si orienta verso una dark comedy, con accenni all’horror e al mistero, offrendo una narrazione più adulta. Infatti, in varie parti dell’episodio pilota, ho provato una certa inquietudine, in particolare verso una delle sequenze finali.
Durante l’episodio pilota, ci sono vari riferimenti ai giochi più datati dell’era PlayStation 1e Nintendo 64. L’introduzione ricorda molto i titoli che molti di noi hanno giocato, come Super Mario 64, Crash Bandicoot o Banjo-Kazooie. In particolare, ho avvertito una certa parodia delle missioni vissute nella serie creata da Rare.

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In conclusione, THE AMAZING DIGITAL CIRCUS si è rivelato un prodotto che non solo richiama fortemente i videogiochi, coi quali la nostra generazione è cresciuta (negli anni ’80/’90), ma dimostra anche che gli animatori stanno sempre più cercando di creare prodotti indipendenti, finanziandoli da se e liberandosi dalle restrizioni imposte da molte aziende, che talvolta cancellano ottimi progetti (come è successo con Final Space, sigh ). Per ora, è stato creato solo questo episodio pilota, ma spero che, grazie agli ottimi feedback, venga prodotta una stagione completa, da cui ci si aspetta grandi cose.

Detto questo, vi saluto e ci vediamo al prossimo articolo.

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