Valve: trafugati migliaia di asset dai suoi repository

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Da qualche mese a questa parta, i videogiocatori stanno ottenendo materiale privato da qualsiasi schieramento – uno dei casi più eclatanti è stato quello delle due build del 2001 di Duke Nukem Forever – ma questo particolare trend non accenna a fermarsi e ha colpito anche Valve.

Infatti, la nota azienda di Gabe Newell è stata derubata di numerosi asset provenienti da uno dei suoi repository privati, contenente materiale scartato su Half-Life 2, Portal, Counter-Strike: Source e Team Fortress 2. In realtà si tratta di un’azione avvenuta nel 2016 e se ne parlò già all’epoca, ma quello su cui abbiamo discusso 7 anni fa era solo una piccola parte, ora sta venendo a galla tutto ciò che contiene questo archivio.

Ma vi starete chiedendo il perché Valve abbia conservato così tanti asset inutilizzati, beh, per mettere a disposizione modelli e texture placeholder agli sviluppatori che volevano o vogliono lavorare con la prima versione del Source Engine. Insomma, un modo come un altro per riciclare.

Tra l’altro, avrete notato che mancano all’appello Portal 2, Counter-Strike: Global Offensive, Left 4 Dead e alcuni altri, questo perché i loro asset sono in un altro repository in quanto i loro motori richiedono una licenza a parte.

Comunque, nonostante la presenza di Half-Life 2 e di Portal, quello con il materiale più interessante è sicuramente Team Fortress 2. Visitando il sub-reddit dedicato al gioco è possibile notare un modello 3D di una soldatessa o quello di una struttura mai vista prima per l’ingegnere, per non parlare poi delle trame in alta definizione, pronte per essere utilizzate in un “hd texture pack”.

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Certamente, questo giorno verrà ricordato per sempre dagli appassionati di Team Fortress 2 e forse anche da Valve, che per l’ennesima volta si è fatta soffiare dati preziosi. Chissà se dopo questa storia inizierà a buttar giù qualche testa? Nel caso ve lo faremo sapere con un dettagliatissimo articolo, ma nel mentre vi consigliamo di dare un’occhiata alle infondate accuse a Justin Roiland di Squanch Games.

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