Ubisoft: vecchiarella e smemorella – Satira

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Il 10 settembre si è tenuto l’Ubisoft Foward, un evento importantissimo che ci ha fatto vedere tanti progetti sul futuro dell’azienda di Montreuil… Ma dato che non c’è ne frega un mazza né di ballare e ne di giocare a fare i pirati fallimentari, passiamo al vero motivo per cui ci siamo messi a seguirlo: l’Assassin’s Creed Celebration Day (io lo chiamo cosi anche se non canonico fatevelo andare bene), per i 15 anni della serie.

15 anni di una serie nella quale abbiamo visto questo pilastro del gaming crescere nel tempo, vedendo come siamo passati dal interpretare dei letali assassini con il cappuccio in testa e una lama celata a dei politicamente corretti e simpatici vichinghi saccheggiatori di chiese con disturbi di personalità multipla (chi ha giocato Valhalla sa a cosa mi riferisco). Poi parte un interessantissimo documentario in cui abbiamo visto la storia di questa serie, la sua creazione e la sua crescita fino a quella che è diventata oggi. Tutto molto bello e tutto molto tenero con sottofondo l’ormai famoso tema “Ezio’s family” che scioglie, però c’è una piccola domanda che mi assilla dopo aver visto questa celebrazione della saga, una cosettina piccina picciò nulla di ché: ma Patrice Désilets ‘ndo sta?

Cioè capiamoci bene. Tu cara Ubisoft, mi fai una celebrazione di un franchise che ha fatto la tua fortuna e che ti permette ancora oggi di pagare le tue bollette, i tuoi costosissimi uffici e lo stipendio alla famiglia Guilliemont (mascotte a vita della società) e non fai nemmeno un cenno all’uomo che ha creato la tua fortuna, colui che ha dato vita alla tua “gallina dalle uova d’oro”? Sì è vero, il divorzio tra Ubisoft e Désilets non è stato dei più felici, anche perché ci fu una causa legale tra i due, nata dal tentativo di riprendersi i diritti sul gioco “1666 Amsterdam” (storia sporca credete a me, dove tra l’altro vinse Patrice), ma invece di fare la “bambina imbronciata”, dall’alto della tua “magnificenza” non è il caso di scendere dal trono “luccicante” e riappacificarti con l’autore che ti ha permesso tutto ciò? Ma no, decidi di fare la parte della vecchierella smemorella milionaria e fai finta che questa serie sia nata così, per intercessione divina grazie allo spirito santo e quattro stagisti schiavi, però non ti preoccupare!

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Noi, come dei buoni nipotini rompicoglioni che ti vogliono un bene dell’anima, siamo qui apposta per ricordarti che se puoi permetterti di fare queste grandi celebrazioni è perché, a lavorare per te, c’è stata gente che aveva una visione in testa. Visione con cui tu oggi campi di rendita tra fumetti e statuette di dubbio gusto, e lo so lo so, vuoi sempre fare la parte della buona nonnina, ma oggi siamo qui per dirti che sei stata molto crudele con uno dei tuoi dipendenti più proliferi che ha coltivato un “bellissimo giardino con dei frutti con cui saziarti” (che poi tu l’abbia riempito con dei pesticidi ed erbacce dal negoziaccio di Checcho detto er piattola, è un altro paio di maniche).

Quindi, sì un grazie a Désilets era più che dovuto, anche se i rapporti non sono più quelli di un tempo.

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