Indie for Racial Justice and Equality #2 – Tonight We Riot

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Il gioco di oggi si dimostra, non solo nel titolo, totalmente in linea con i movimenti che si sono verificati negli ultimi mesi negli Stati Uniti. Andando oltre al gameplay e allo stile grafico che danno al gioco un tocco retro, Tonight We Riot si fa portavoce di un messaggio politico molto chiaro, di lotta contro il capitalismo tramite il mezzo della ribellione di massa, simile a quelle che si sono viste in tempi recenti legate ai movimenti dei Black Lives Matter. Il tutto condito con una buona dose di esagerazione che contribuiscono a rendere il titolo veramente divertente.

La premessa narrativa è molto semplice: in un mondo ultra-capitalista, in cui i lavoratori conducono una vita misera a causa delle pessime condizioni lavorative e la pessima paga, in cui a tenere in pugno tutti quanti è un unico ricco e imprenditore, sta finalmente per arrivare la rivoluzione. Impersoneremo un leader di un gruppo di manifestanti, e il nostro compito sarà di volta in volta quello di reclutare manifestanti per strada e arrivare a fine livello, facendoci strada in mezzo a un agguerritissimo corpo di polizia, cercando di portare in salvo il maggior numero di manifestanti possibili, finché livello dopo livello non raggiungerai l’edificio del capo.

Essendo il leader appunto, potremo cercare di controllare la folla, indicando loro dove dirigersi così da poter organizzare tatticamente le forze a nostra disposizione. Oltre a ciò avremo la possibilità di accedere a varie armi: si partirà dalle molotov e dai mattoni lanciabili, entrambi trovabili all’interno dei livelli, per poi arrivare ad armi molto più assurde sbloccabili alla fine di ogni livello se riusciremo a portare in salvo un numero minimo di manifestanti.

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Queste armi ancora più inverosimili, che variano dalla motosega alla bomba con miccia, sono solo la punta dell’iceberg per quanto riguarda l’esagerazione e la pazzia con cui hanno inserito molti elementi del gioco. Vi saranno anche droni, poliziotti che guidano mecha (dalle taglie più disparate), caterpillar al nostro inseguimento, mostri mutanti radioattivi, cani che vi parleranno in greco (citazione Loukanikos, cane randagio che ha preso parte alle proteste di Atene nel 2012 difendendo i manifestanti dalla polizia)… Insomma, una buona dose di semplice follia.

E, parlando di Loukanikos, non si può non parlare del palese simbolismo di cui si avvale Tonight We Riot. La bandiera del protagonista che è identica alla bandiera del Vietnam, il concetto di liberare le fabbriche e di riappropiarsi dei mezzi di produzione, i nomi comici dei vari stage (come “Bootlick Bayou”), anche le frasi che pronuncerà l’antagonista, riprese quella retorica neoliberista da quattro soldi che si trova oggi su internet: sono tutte indizi che, come detto prima, rendono chiaro il messaggio dell’opera. Forse tutto ciò è fatto in maniera un po’ macchiettistica, senza una mentalità davvero critica dietro, ma non glie ne facciamo una colpa.


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