BUTCHER: un po’ Doom, un po’ Quake – Recensione

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Il motto di BUTCHER è The easiest mode is hard – la modalità più semplice è difficile – e questo indie prende tali parole alla lettera, addirittura con una difficoltà altissima sin dal tutorial.
Il giocatore dovrà essere veloce, dovrà essere preciso e, soprattutto, dovrà essere spietato.

Qualcuno potrebbe pensare che questo platform 2D dalla pixel art estremamente essenziale non sia altro che un nastro tritacarne, in cui sia necessario esclusivamente procedere lungo brevi livelli massacranti – in tutti i sensi. Ma ci sarebbe, bisogna ammetterlo, persino una trama. L’introduzione dice così: non umano, implacabile, inarrestabile, il tuo unico scopo… uccidere. Ultraviolento. Brutalmente difficile. Usa le tue abilità e armi per ripulire la Terra dalla piaga umana.


Prendete le atmosfere e ambientazioni alla Quake 2, inserite la violenza alla DOOM, condite il tutto con uno stile alla Terminator e come base musicale la Industrial d’ispirazione teutonica

BUTCHER è qui!


E basta. Lo ammetto, forse un tantino superficiale, forse un tantino abusata come storia/motivazione… ma ci sta. Quando si entra in un livello che ricorda in tutto e per tutto una versione bidimensionale di Quake II, con la rapidità di DOOM, con un robot stermina-uomini simile a Terminator come protagonista e con musiche così incalzanti da sembrare partorite dai Rammstein in una giornata storta, al ché vorrei citare John Carmack:

“Story in a game is like a story in a porn movie. It’s expected to be there, but it’s not that important.”

“La storia in un videogioco è come una storia in un film porno. Ci si aspetta che sia lì, ma non è così importante.”

John Carmack

Semplice, ma punitivo!

Non ci potrebbe essere qualcosa di più semplice eppure tanto punitivo del gameplay di BUTCHER. Movimento basilare da platform, spacebar per azionare gli interruttori, per tutto il resto occorre il mouse: tasto sinistro per sparare e rotella per cambiare arma. Fine.
Nel gioco si troveranno proiettili, armatura e vita, niente di più. E se si rimanesse col caricatore vuoto? Nessun problema: c’è sempre la motosega.

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Il gioco si sviluppa rapidamente attraverso livelli che di per sé non sono lunghi, ma tra spawn rigurgitanti nemici, trappole e una notevole facilità nel morire spesso dovranno essere affrontati più di una volta.
La longevità non è eccezionale, giusto un paio d’ore – che possono raddoppiare con gli extra – ma la natura da “mordi e fuggi” di BUTCHER farà sì che possa essere giocato e rigiocato a lungo.

BUTCHER: trailer di lancio

Nota particolare: BUTCHER presenta anche un level editor, che permetterà ai più appassionati di creare le proprie mappe mortali.


Tecnicamente di buon livello, ma…

I classici problemi dei platform – collisioni un po’ malfatte, compenetrazioni e via dicendo – non sono presenti, perché il gioco è talmente basilare nella sua composizione e nella sua grafica da non arrivare proprio a sviluppare queste possibili problematiche.
Le meccaniche di gioco sono estremamente intuitive, tanto da non necessitare di spiegazioni di sorta. Unica pecca davvero rilevante è appunto la grafica, non tanto perché sfondi o soluzioni stilistiche siano sgradevoli alla vista, anzi, ma perché il personaggio e i suoi nemici sono composti da un numero talmente basso di pixel, con colori appartenenti a una palette cromatica troppo simile a quella del background, da rendere spesso difficile – nella concitazione dell’azione continua del gioco – distinguerli da tutto il resto.

In un titolo in cui la rapidità d’esecuzione è fondamentale e il caos è la regola, non riuscire a una prima occhiata a distinguere il proprio personaggio o gli avversari dallo sfondo, porta inevitabilmente a morti gratuite che, con qualche piccolo accorgimento – vedi, tanto per dire, la soluzione estetica scelta dai creatori di Hyper Light Drifter – avrebbero potuto essere tranquillamente evitate.

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Tirando le somme, BUTCHER è un ottimo gioco, scorrevole, accattivante, che offre partite rapide a chi non ha tempo di stare ore davanti allo schermo. Non è adatto, però, a chi si spazientisce rapidamente di fronte alle difficoltà o preferisce un genere di titoli in cui l’azione sia più ponderata.

Consigliato


Pregi

  • Rapido, intuitivo e brutale
  • Grafica accattivante
  • Controlli immediati
  • Ottima soundtrack

Difetti

  • Difficoltà di base elevata
  • Grafica talvolta confusionaria


BUTCHER è attualmente disponibile per PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch, mentre per PC lo si può trovare all’interno di Steam, GOG e Humble Store.

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GIuseppe Zetta

Il mio pseudonimo è Giuseppe Zetta aka Zell Ho la passione per l’informatica, nata all’età di 6 anni, quando ho avuto a che fare per la prima volta con un Commodore64, appassionato di Intelligenza Artificiale, Sviluppo di Videogiochi e Tecnologie OpenSource. Porto avanti progetti informatici personali con i miei amici di vecchia data, ed ho svariate passioni che variano dall’arte del DJ al video editing passando fino alla produzione musicale.

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