I Videogiochi Orientali Ci Salveranno dalla Woke Culture Il Caso Tekken 8 e Stellar Blade

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Sembra che il panorama videoludico giapponese e, più in generale, quello orientale stiano tornando in auge qui in occidente come agli inizi del 2000. Lo fanno senza piegarsi ai desideri di noi occidentali ed io, personalmente, adoro questa situazione.

In questo articolo affronterò le controversie legate a Tekken 8 e Stellar Blade. Due giochi che hanno infastidito molto i social justice warriors. I quali considerano il primo “razzista” per l’inclusione di due soli personaggi di colore; e il secondo “sessista” poichè la protagonista è troppo bella e voluttuosa.

 Il Caso Tekken 8

Tutto ha avuto inizio quando un utente di Twitter, il 3 Gennaio 2024, ha dichiarato che Tekken 8 – celebre gioco di combattimento di Bandai Namco – era gestito da sviluppatori giapponesi razzisti e anti-neri. Una affermazione abbastanza forte che, secondo loro, trovava solide basi nel fatto che Eddie Gordo non fosse  stato rivelato tra i personaggi selezionabili.

Aggiungendo che ci vorrà un po’ prima che arrivino i “veri lottatori al posto di questi bianchi, latini e asiatici”. Mi sembra abbastanza chiaro che, vista la presenza di Leroy e Raven, questo utente abbia soltanto cercato in tutti i modi  di trovare una ragione per etichettare lo studio di sviluppo come razzista.

È infatti interessante notare che il personaggio nero Leroy Smith era stato già rivelato mesi fa (3 aprile 2023) ma, per gli attivisti “woke” , nulla è mai abbastanza. Ciò che rende questa storia particolarmente divertente è che Harada ha risposto a questo individuo, dicendo su Twitter:

“Se pensi di poter dire cose del genere e di  passarla liscia, ti sbagli. Leroy e Raven ti picchieranno. Per inciso, non vedo personaggi giapponesi nei film e nelle serie americane che amo, ma non mi sento discriminato per questo. Quale pensi che sia la differenza cruciale tra te e me? Sono sicuro che non capisci. Non sei affatto logico, sei solo una persona delirante che non si rende nemmeno conto che, anche se il tuo fosse uno sfogo emotivo, ciò che dici non ha senso.”

Harada su Twitter(x)

Dopo aver letto questa risposta, ho deciso di preordinare Tekken 8.

Abbiamo bisogno di più sviluppatori che si oppongano a questi strani individui che, ad oggi, non so nemmeno se considerare esseri umani vista la loro mancanza di empatia, perché quello che stiamo vedendo è lo scontro di valori tra oriente e occidente in tempo reale.

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 Harada ha continuato a discutere su twitter, facendo notare che non si preoccupa di rappresentare i personaggi in un modo o nell’altro. Lo fa solo per il gusto di farlo, concentrandosi su personaggi che ritiene interessanti, prendendo a esempio proprio Leroy Smith.

L’autore sottolinea anche la differenza tra lo spirito creativo degli sviluppatori occidentali e quelli giapponesi, i quali non si preoccupano del “realismo” o di evitare di urtare qualcuno. Una differenza sostanziale rispetto alle tendenze mostrate dal mondo dei giochi occidentali, i cui sviluppatori sembrano piegarsi eccessivamente alle richieste politiche, spinti a creare donne bruttine e uomini belli ma stupidi; come visto in the last of us Part 2, God of War Ragnarok e Spiderman 2.

Il Caso Stellar Blade

Stellar Blade, un’esclusiva per PlayStation 5 di prossima uscita, presentata proprio sul canale YouTube di Sony mostrando alcuni frammenti di gameplay. Si tratta di un titolo Sud Coreano che ha subito attratto l’attenzione degli “Strani Individui” a causa dell’attraente personaggio principale, Eve.

A differenza di Tekken 8, questo gioco ha riportato alla luce una discussione sulla rappresentazione femminile nei videogiochi e la percezione divergente tra il mercato Orientale e quello occidentale.

Stellar Blade hot photo

 La controversia ha preso forma quando alcuni giornalisti occidentali hanno criticato il gioco, definendo il suo aspetto “datato” e sostenendo che la donna nel gioco non rappresenti un canone di bellezza irreale.

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Tuttavia, la faccenda ha preso una piega interessante quando è emerso un video dal canale Shiftup World, il quale ha mostrato il processo di scansione 3D della modella coreana Shin Jaun, utilizzata come base per il personaggio principale di Stellar Blade.

Questo video ha gettato nuova luce sulla discussione, mandando in cortocircuito l’ideologia (ridicola) di base e facendo notare come gli “Strani individui” stessero discriminando una donna Reale che ha l’unica colpa di essere bella e avvenente, con un bel sedere e un seno procace.

Stellar Blade Vera Modella

Le reazioni a questa dimostrazione sono state di vario tipo, con molte persone divertite dalla situazione e altre indignate per la critica occidentale. Quel che conta è che sembra proprio che gli sviluppatori Orientali stiano dimostrando una sorta di “resistenza creativa” alle pressioni occidentali di conformarsi a determinati standard di rappresentazione.

L’oriente salverà la deriva occidentale culturale ?

Credo che la recente rinascita del gaming orientale in occidente dipenda proprio dal fatto che gli Orientali sembrano ormai gli unici rimasti a lottare davvero contro la Cancel Culture che pervade ormai da Decenni l’occidente, senza mai piegare la loro visione creativa.

I videogiochi orientali sfidano le tendenze woke occidentali di imbruttire le donne e inserire minoranze a forza. Pensiamo alla donna “Gigi Di Maio in fable”, o l’assurdità di mettere gente di etnia africana in un videogioco come God Of War Ragnarok, ambientanto nel nord europa. Spesso queste modifiche sono apportate solo per seguire un’agenda, creando personaggi femminili brutti, maschi muscolosi ma stupidi e inserendo etnie del tutto fuori contesto.

FABLE GIGI DI MAIO

Il mercato orientale e quello occidentale stanno adottando approcci diversi alla creazione di contenuti, con il primo che sembra concentrarsi maggiormente sulla visione iniziale dell’autore e sulla qualità (anche estetica) dei personaggi.

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Stellar Blade e Tekken 8 sembrano essere diventato un simbolo di questa resistenza creativa del sol levante, ma resta da vedere se questa cosa influenzerà anche il futuro della rappresentazione nei giochi qui in occidente.

Per ora le cose sembra andare nella direzione giusta, basta pensare al Successo prorompente di PalWorld. Un videogioco sviluppato con l’unico scopo di piacere senza alcun pudore, trattando in modo scanzonato anche temi controversi come schiavitù e maltrattamento animali, che gli occidentali non si azzarderebbero mai ad inserire in un prodotto videoludico.

Forspoken

Mentre, dall’altra parte, possiamo prendere come esempio Forspoken. Un titolo sviluppato in Giappone ma che segue i canoni della cultura woke e…non avete bisogno che vi dica io com’è andata.

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fonte: levelup, nicheGamer, Reset Era

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GIuseppe Zetta

Il mio pseudonimo è Giuseppe Zetta aka Zell Ho la passione per l’informatica, nata all’età di 6 anni, quando ho avuto a che fare per la prima volta con un Commodore64, appassionato di Intelligenza Artificiale, Sviluppo di Videogiochi e Tecnologie OpenSource. Porto avanti progetti informatici personali con i miei amici di vecchia data, ed ho svariate passioni che variano dall’arte del DJ al video editing passando fino alla produzione musicale.

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