Death Stranding e quel “Director’s Cut” che non piace proprio a Hideo Kojima

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Ghost of Tsushima e Death Stranding sono i primi videogiochi dei PlayStation Studios a sfruttare la nomenclatura — filmicaDirector’s Cut.

Mentre per la nuova versione di Ghost of Tsushima si parla di una versione che andrà a proporre nuovi contenuti oltre alla compatibilità con PlayStation 5 e le sue features, per Death Stranding si punta direttamente al concetto di “Remastered per PS5”, anch’esso accompagnato da nuovi contenuti.

Badate, attualmente è stato annunciato che la Direcotr’s Cut di Ghost of Tshushima sarà disponibile sia per PlayStation 4 che PlayStation 5, mentre la nuova versione di Death Stranding — attualmente — è prevista esclusivamente per la nuova console Sony.

“Director’s Cut è un nome scelto da Sony” – Hideo Kojima

All’interno della cinematografia, la nomenclatura Director’s Cut è utilizzata quando un film viene “aggiornato” con delle scene extra, che inizialmente sono state tagliate dalla versione cinematografica — ovvero quella destinata ai cinema — od alla home video — destinata al commercio DVD e BR-Disc — per ragioni di durata o semplicemente perché all’apparenza non funzionali. Se applicassimo questo concetto in modalità 1:1 per i videogiochi, ne verrebbe fuori uno scenario abbastanza preoccupante, nel quale le aziende potrebbero cominciare a produrre dei titoli apparentemente completi, per poi presentarsi con delle nuove versioni a pagamento proponendo dei contenuti rimossi volutamente. A grosso modo, come accadde con diverse produzioni durante la 7a generazione di console — Xbox 360 e PlayStation 3 — dove alcuni contenuti venivano celati o rimossi per favorire l’acquisto di contenuti “extra”.

Proprio per questa ragione “scende in campo” Hideo Kojima, che su Twitter scrive:

Nel gioco [Death Stranding Director’s Cut], non v’è ciò che è stato tagliato, ma include ciò che è stato sviluppato in più. Delector’s Plus?
Quindi, è mia opinione, che non mi piace chiamarla ‘director’s cut’.

Dal Tweet di Hideo Kojima

Dunque perché attribuire un nome simile a queste produzioni? Palesemente per una finalità commerciale. Non è un caso che la versione standard di Ghost of Tsushima sia attualmente scomparsa dallo store digitale, in favore della nuova versione ad un costo di: 69,99€ per PlayStation 4 e 79,99€ per PlayStation 5.

Prima di concludere, vorrei lasciarvi con un ottimo video di Cyrus del canale Gioco con lo Scemo, che oltre a descrivere a modo suo alcuni concetti espressi anche in questo articolo, analizza la questione col suo consueto stile.

Director’s Cut: PlayStation sei Geniale!

Il messaggio che cerca di far passare [Sony] è più complesso, come dicevo: autoriale, artistico, un’opera unica, più completa, riletta dagli occhi del suo “director”.

Pierpaolo “Cyrus” di Gioco con lo Scemo

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Luca Maiolini

Gli FPS a stampo militare erano il mio pane quotidiano e gli RTS facevano da contorno, Brothers in Arms ed Imperivm erano il mio chiodo fisso. Poi, venne il giorno in cui abbracciai PlayStation 3 e mi collegai alla rete, così una valanga di videogiochi mi piombarono addosso! Ad oggi mi ritrovo a giocare un po' di tutto, dai titoli Platinumgames fino ai JRPG di casa Square Enix.

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