Sale LAN e Sale eSport chiuse, ma non per la Cocaina

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L’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) ha provveduto a chiudere tutte le sale LAN ed eSport sul territorio italiano. La chiusura non è di natura definitiva e durerà finché l’ADM non avrà terminato gli accertamenti di rito.

No, il Senatore Cangini non ha nulla a che vedere con tutto ciò

Se state ipotizzando che questo abbia qualcosa a che fare con l’allarme lanciato dal senatore Cangini “i videogiochi rendono dipendenti come la cocaina”, non siete sulla strada giusta. La sospensione delle attività di Sale LAN e Sale eSport è conseguenza di un esposto fatto da una singola persona, in qualità di amministratore delegato di un’azienda del bresciano.

La suddetta azienda che ha codice ATECO 92.00.02, il che per lo Stato ed il Fisco svolge l’attività di “Gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o gettone”: avete capito benissimo, gestisce Videopoker. In realtà nonostante sia l’attività dichiarata, e sulla quale probabilmente ha costruito il proprio capitale negli anni, l’azienda si è recentemente evoluta aprendo (che coincidenza!) degli “amusement center”.

Finora non abbiamo fatto esplicitamente il nome dell’azienda perché non riteniamo che, nel bene o nel male, debba ricevere pubblicità, sappiate solo che questi “amusement center” sono strutture abbastanza articolate, con piste da bowling, giochi vari (anche esclusivamente pensati per bambini) e punti ristoro come bar e piadinerie.

Una delle “opzioni” proposte sul sito del gestore è appunto quella di organizzazione di feste per bambini.

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Eviteremo di giudicare la sottile ironia nascosta nel concetto aziendale di distribuire “Divertenti esperienze Family friendly” con una mano e “gioco d’azzardo” con l’altra, si chiama diversificazione dell’offerta ed è la base di un mercato dinamico, ma su cosa si basa l’esposto presentato all’ADM e che l‘Agenzia ha ritenuto così rilevante da avviare un’indagine con conseguente blocco delle attività (e quindi cessazione del flusso di cassa) di Sale LAN, eSport Bar e Parchi di Intrattenimento Digitali?

@esportpalace

È FINITA 😢 vi chiedo di condividere il video il più possibile.

♬ Nuvole Bianche – Yuval Salomon

Postazioni LAN/eSport vs Cabinati?

In primis lo scrivente non si spiega come sia possibile “noleggiare” pubblicamente postazioni sulle quali sono installati software destinati all’Home Entertainment, ipotizzando anche che gli stessi software installati, non essendo soggetti a revisione come per altri apparecchi costruiti “ad hoc” per essere installati, possa essere una forma di “elusione” delle normative vigenti.

Come esempio “lampante” il denunciante allega due fotografie mettendo a confronto una postazione PC correlata di sedie, schermi e volanti dove gira un simulatore di guida, paragonandolo ad un arcade completo di sedile.

Noi non vogliamo entrare nel merito legislativo né tantomeno fare alcuna ipotesi su come l’ADM riterrà opportuno agire al riguardo, eppure ci sentiamo di esprimere un’opinione alla luce del fatto di aver messo piede, almeno una volta nella vita, sia in una sala giochi sia in una sala LAN.

Per quanto riguarda “l’hardware” e il ridicolo confronto fra un cabinato con sedia idraulica e una postazione PC da Racing, vorremmo solo limitarci a dire che ci sembra più che logico che un “artefatto” realizzato in fabbrica da zero, con un software ad hoc e poi installato in un luogo pubblico debba ricevere un controllo più severo visto che per sua natura non è vendibile al pubblico al dettaglio.

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Pensate se avessimo DAVVERO avuto l’opportunità di trovare un cabinato di Hang On, con tanto di moto, sugli scaffali dell’Esselunga!

Spoiler: i videogiochi sono già soggetti ad accertamenti

I “componenti” (software incluso) sono già soggetti singolarmente ad omologazione e accertamenti di sicurezza PROPRIO perché disponibili al dettaglio, e la somma delle parti non cambia nulla, anzi, i differenti componenti sono pensati per essere usati in sinergia.

Si finge soprattutto di ignorare che anche i software, specie quelli destinati all’Home entertainment, sono soggetti a controlli ed approvazioni prima di essere disponibili alla vendita al dettaglio.

Regolamentazione, ma fatta come si deve

Non riteniamo che l’esposto non sia lecito, anche se ci sembra “poco verosimile” che una società operante nell’intrattenimento non sappia come sia regolamentato il settore dell’intrattenimento su diversi mercati. Riteniamo che manifestare un senso di ingiustizia o sottolineare “zone grigie” della regolamentazione, non sia mai un male.

Quel che ci possiamo augurare però è che l’ADM non decida, per semplicità e mancanza di norme precise, di comparare le Sale LAN a delle sale slot, perché sarebbe ridicolo ma soprattutto dannoso per una fetta di mercato con grandi opportunità di profitto.

Abbiamo detto che l’accaduto non aveva a che fare con le parole del Senatore Cangini, ma forse siamo stati superficiali, una normativa che definisca nero su bianco, con i bordi più netti possibili, cosa sia un videogioco agli occhi della legge e come sia possibile costruirci un business intorno è sempre più necessaria.

Il popolo e le reazioni di pancia degli influencer riescono sempre a distogliere l’attenzione dal problema reale, che non è “il valore morale” del videogioco, ma il suo valore come oggetto giuridico, perché quando ci sono regole precise non rispettarle diventa reato.


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