Quello che (non) sappiamo della nuova saga di The Witcher con Unreal Engine 5

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Durante la settimana appena trascorsa, CD Projekt Red ha divulgato due importanti novità riguardanti The Witcher: la prima è che si tratterà di una nuova saga; la seconda è l’abbandono (o allontanamento) dal proprio REDengine – il proprio engine utilizzato da The Witcher 2 fino a Cyberpunk 2077 – per abbracciare Unreal Engine 5.

È stato confermato che il REDengine continuerà ad essere sfruttato per la prossima espansione di Cyberpunk 2077 – ma non è stato diffuso alcun dettaglio in merito.

“The Witcher 4”?

Innanzitutto partiamo con un secco No. CD Projekt Red non ha annunciato un The Witcher 4 e non ha annunciato un videogioco nello specifico, bensì l’intento di creare una nuova saga della quale, allo stato attuale, non si sta “discutendo di alcun dettaglio in termini di storia, personaggi, meccaniche o dettagli della trama”.

Difatti, l’annuncio è stato accompagnato da una semplice immagine ritraente un medaglione accompagnato dalla scritta “Una nuova saga”.

Speculando!

Seguendo il filone delle speculazioni, ma prendendo le distanze da quel “annunciato The Witcher 4”, come immaginiamo il prossimo gioco della serie?

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Ebbene, avendo visto come si è evoluta CD Projekt Red – in termini prettamente videoludici – non mi aspetto in alcun modo una riproposizione di quanto visto con The Witcher 3: Wild Hunt, in quanto lo studio si è sempre concentrato e distinto nel proporre una formula nuova.

Per farsi un’idea, a grandi linee, basta ripercorre qualche passo indietro e pensare al primo (ed acerbo) The Witcher con la sua impronta Action RPG, con la possibilità di poter passare dalla visuale isometrica alla classica telecamera in terza persona posizionata alle spalle del buon Geralt. Il secondo capitolo abbandona la visuale isometrica ed abbraccia uno stile di gioco più lineare, con una forte marcatura sull’essenza Action, mantenendo quella connotazione da RPG. Mentre l’ultimo capitolo è ancor più differente: si sacrifica l’aspetto lineare per l’open world, adattando anche la struttura delle missioni, sia secondarie che principali; il sistema di combattimento risulta essere meno dinamico rispetto al predecessore; e via discorrendo.

Infine arriviamo a Cyberpunk 2077 che come nuova IP ritroviamo un vero e proprio free roaming impostato in prima persona, con un mondo densamente popolato (se giocato su PC) ed un gameplay che consente al videogiocatore di scegliere come approcciarsi al videogioco (due esempi: come un classico FPS oppure in “modalità” stealth armandosi di vari hack).

Non ho citato i vari spin-off, come Thronebreaker: The Witcher Tales, per ovvie ragioni.

Dunque dal nuovo videogioco della saga che ha portato al successo CD Projekt Red, ci possiamo aspettare un free roaming che pone il videogiocatore in un mondo completamente aperto (senza caricamenti, data l’esperienza maturata con Cyberpunk 2077) con villaggi ben popolati (e si spera più vivi di Night City). Considerando che si parla di una saga nuova, ci si aspetta la possibilità di poter creare un proprio Witcher e che siano presenti delle scelte che possano avere delle ripercussioni più concrete, rispetto alle produzioni precedenti, anche se compiute in alcune missioni secondarie.

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Unreal Engine 5, concentrando le risorse sulla produzione del videogioco

In 12 mesi tutto può subire uno stravolgimento e CD Projekt Red non fa eccezioni. Difficile sapere se le cause siano da imputare al caos generatosi con Cyberpunk 2077, tra la class action e la fuga di personale, fatto sta che lo scorso anno, nello Strategy Update, l’azienda aveva comunicato di porre al centro dello sviluppo il REDengine 2.0. La scorsa settimana, invece, è stato ufficializzato che la nuova saga di The Witcher sfrutterà l’engine di Epic Games: Unreal Engine 5.

Uno degli aspetti centrali della nostra trasformazione interna “RED 2.0” consiste in un maggiore focus sulla tecnologia, e la nostra cooperazione con Epic Games si basa su questo principio. Fin dall’inizio, non abbiamo preso in considerazione l’opzione più tradizionale dell’accordo di licenza; sia noi sia Epic lo vediamo come una partnership soddisfacente e duratura.

Per CD PROJEKT RED, è vitale stabilire la direzione tecnica del nostro prossimo videogioco fin dalle fasi iniziali: in passato, abbiamo speso molte energie ad evolvere e adattare il REDengine ad ogni sequel. Questa cooperazione è entusiasmante, perché aumenta l’efficienza e renderà più favorevole la pianificazione dello sviluppo, oltre a fornirci l’accesso a strumenti tecnologici all’avanguardia. Non vedo l’ora di vedere i videogiochi che andremo a creare utilizzando Unreal Engine 5!

Paweł Zawodny, CTO di CD Projekt Red

Epic ha costruito Unreal Engine 5 affinché i team di sviluppo potessero creare mondi aperti e dinamici con un livello di dettaglio mai visto prima. Siamo onorati dall’opportunità di lavorare con CD PROJEKT RED per spingere insieme i limiti dello storytelling interattivo e del gameplay, e di ciò ne beneficerà tutta la community di sviluppatori per anni a venire.

Tim Sweeney, Fondatore e CEO di Epic Games

The Matrix Awakens: An Unreal Engine 5 Experience


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Luca Maiolini

Gli FPS a stampo militare erano il mio pane quotidiano e gli RTS facevano da contorno, Brothers in Arms ed Imperivm erano il mio chiodo fisso. Poi, venne il giorno in cui abbracciai PlayStation 3 e mi collegai alla rete, così una valanga di videogiochi mi piombarono addosso! Ad oggi mi ritrovo a giocare un po' di tutto, dai titoli Platinumgames fino ai JRPG di casa Square Enix.

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