Ghost of Tsushima La Recensione

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Ghost of Tsushima l’esclusiva Sony più venduta di sempre, è perfetta ?

Sono passati diversi anni dall’annuncio di Ghost of Tsushima, il titolo fu presentato per la prima volta nel 2017, sparito dai radar dopo il filmato dell’E3 2018.

Sucker Punch i creatori di Infamous Second Son rilasciato nel 2014 l’ultima esclusiva PlayStation 4, buon titolo ma che non riusciva a far spiccare la casa statunitense tra l’elite dei team interni di Sony.

Ghost of Tsushima era una bella sfida per Sucker Punch e avevamo molta curiosità di mettere le mani sul prodotto, vediamo insieme come se l’è cavata lo studio di sviluppo.

Trama

Ghost of Tsushima State of Play COVER

La trama di Ghost of Tsushima vede protagonista Jin Sakai, un samurai addestrato fin da piccolo da Lord Shimura, tra i due c’è un rapporto paterno, vista anche la perdita del padre fin da piccolo.

Il titolo è ambientato nel 1274 durante il periodo del Giappone Feudale dove Jin dovrà affrontare la prima invasione mongola del Giappone contro il temibile generale Khotun Khan.

Il prologo è ben riuscito con un inizio molto coinvolgente, a causa di un evento che scatena l’ira del protagonista nei confronti del generale mongolo.

Tuttavia la parte centrale risulta meno a fuoco a livello narrativo, in cui non spicca particolarmente la main quest fino all’ultimo terzo dell’avventura, che innalza nel finale la qualità narrativa della produzione e lascia spazio probabilmente per un sequel sulla futura PlayStation 5.

La regia non risulta di pari livello come altri titoli recenti come The Last of Us Part II o Red Dead Redemption 2, con dei dialoghi non sempre cosi incalzanti e delle cinematiche spesso molto statiche.

A differenza di Infamous Second Son, non è presente un sistema di moralità e scelte nel contesto narrativo di Ghost of Tsushima, spesso abbiamo la possibilità di scegliere tra alcune risposte, ma senza mai incidere sull’onore del samurai.

In generale, non abbiamo riscontrato quest’aspetto come un difetto, ma piuttosto come una scelta precisa del team di narrare una storia senza dei bivi narrativi e una maggior linearità.

Ciò che in generale ci ha fatto storcere il naso è la struttura delle missioni( specialmente principali) di Ghost of Tsushima, dove nella maggior parte dei casi soffrono di un’eccessiva linearità e una poca libertà di approccio, specialmente se pensiamo alle missioni in cui potremo agire solamente in stealth e nel momento in cui verremmo scoperti ci comparirà la schermata del game over.

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Un esempio concreto è quando il gioco ci consentirà di vedere le possibili soluzioni di approccio alla missione, ma ci verrà imposta un’unica via in cui potremo agire.

L’alternanza delle missioni furtive e quelle più action dove potremo usare la nostra katana, tendono in generale a somigliarsi molto e avremo gradito un quest design più stratificato e sostanzialmente più attuale.

Gameplay

Ghost of Tsushima gameplay

Il gameplay di Ghost of Tsushima è quello dei classici action adventure in terza persona open-world e come già citato comprende sia fasi da Spettro che da Samurai.

La versione che ci ha più convinto di Jin è quando imbracceremo la katana, il gameplay risulta meno tecnico e severo di titoli recenti come il Game of the Year 2019: Sekiro-Shadows Die Twice oppure Nioh 2, il quale condivide solamente l’ambientazione orientale, ma il titolo Sucker Punch riesce comunque ad avere una propria identità con l’ispirazione al free flow nato dalla trilogia di Batman Arkham e visto in altre produzioni come Marvel Spiderman e La terra di Mezzo: L’ombra della guerra.

Ciò che però non ci ha convinto nel combat system è una gestione della telecamera rivedibile e vista anche l’assenza del lock on, ci è capitato spesso di attaccare i nemici senza avere una visione completa di ciò che accadeva a schermo e specialmente negli spazi chiusi questo problema viene enfatizzato.

Mentre la gestione del parry e della schivata risultano ottimali, nel complesso il combat system, nonostante le pecche citate è piacevole, anche se non tra i migliori del genere di appartenenza.

Nel titolo sono presenti anche delle boss fight molto intriganti a livello scenico, ma oltre offrire un livello di sfida più elevato non variano di molto la formula dei classici combattimenti contro più nemici.

Un aspetto in cui forse si sarebbe potuto lavorare maggiormente è sulle animazioni che non sono sempre perfette, problema già noto in Infamous Second Son e presente anche in questo Ghost of Tsushima, specialmente nei casi in cui Jin dovrà arrampicarsi o usare il rampino abbiamo assistito a una mancanza di fluidità, nulla di eclatante visto che le scalate non sono il fulcro della produzione, ma si potevano curare maggiormente le animazioni di raccordo.

Passando al lato “Spettro”, la gestione furtiva di Ghost of Tsushima è sicuramente quella più debole dal punto di vista ludico della produzione.

Si percepisce fin dalle prime ore di gioco come lo stealth sia poco stimolante, spesso per l’intelligenza artificiale deficitaria che resterà immobile e per la quasi totale assenza di gadget in cui possiamo agire in furtività, complice anche un level design fin troppo pigro.

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All’interno del comparto ludico di Ghost of Tsushima si può attaccare anche a distanza con l’arco, abbiamo usato questo diverso approccio specialmente nelle fasi più complesse con diversi nemici che a loro volta ci attaccavano sempre a distanza, oppure per usare l’ambiente a nostro vantaggio, come nel caso della vicinanza degli oggetti esplosivi.

Nel complesso il gameplay di Ghost of Tsushima vuole arrivare al grande pubblico, nonostante alla massima difficoltà diminuiranno i danni inflitti e aumenteranno quelli subiti, non siamo di fronte a un’esperienza con un livello di sfida insormontabile. Il prodotto quindi si pone come un’esperienza accessibile a tutti con i vari gradi di difficoltà che variano da facile a difficile.

Un piccolo accenno va fatto anche al sistema di abilità del protagonista Jin, a dire il vero non particolarmente complesso, non ci sarà un sistema di livelli e il titolo è lontano dagli action GDR come i due più recenti Assassin’s Creed e in generale non offre le stesse possibilità di “variare” il combat system con abilità ad esempio sovrannaturali.

Possiamo sbloccare ad esempio diversi indumenti, che non sono esclusivamente estetici, ma si adatteranno ai vari stili di gioco che più vorrete usare.

Sarà possibile anche potenziare la katana e sbloccare le cosiddette quattro forme: abilità efficaci contro quattro diversi tipi di nemici e che si attiveranno una volta uccisi un ampio numero di boss.

A proposito dei nemici più ostici, abbiamo trovato i “racconti mitici” i momenti più alti a livello narrativo della produzione, forse anche più della trama principale.

Si tratta di missioni opzionali che spesso culminano con delle boss fight, ma a spiccare è il mistero che creano queste sub-quest, con una scrittura in questo caso di ottima qualità, dove ci porterà a esplorare luoghi suggestivi che ci hanno lasciato più volte a bocca aperta.

Ambientazione e prestazioni tecniche

Ghost of Tsushima State of Play Custom

Proprio su quest’ aspetto appena accennato, Ghost of Tsushima raggiunge il suo picco e non sfigura assolutamente contro gli open-world più blasonati dell’attuale generazione.

L’isola di Tsushima è tra le ambientazioni migliori che abbiamo avuto il piacere di esplorare, con un’ottima varietà di luoghi che passeranno dalla zona innevata ad orizzonti con colori più accesi.

La direzione artistica del titolo riesce a coinvolgere il giocatore, creando un’immersività senza eguali. I fan della Photo Mode si fermeranno più volte ad ammirare il paesaggio e a scattare diverse diapositive.

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La cura e la fedeltà riposta dal team verso i luoghi del Sol Levante ci hanno sorpreso in positivo e sono senza dubbio il fiore all’occhiello della produzione.

Abbiamo completato Ghost of Tsushima in poco meno di 30 ore, tralasciando diverse attività che potrebbero portarvi via anche più di 50 ore. In generale oltre i già citati Racconti Mitici, abbiamo trovato ben fatti alcuni Racconti di Tsushima, specialmente quelli legati ai comprimari alleati che troveremo nel gioco.

Tuttavia, nelle tante ore che passerete nell’isola di Tsushima ci saranno anche altre attività collaterali più derivative e tipiche degli open world più “vecchia scuola”, come la liberazione delle fattorie e villaggi, che occupano la maggior parte di eventi sbloccabili nell’endgame.

Passando al comparto sonoro, la produzione di Sucker Punch riesce a convincere specialmente nella colonna sonora e altre tracce presenti nelle fasi più coinvolgenti dell’avventura.

Ghost of Tsushima State of Play Quadro

Il gioco è anche doppiato in italiano, tutto sommato riesce ad essere buono, ma ogni tanto si notano alcune pecche che spezzano il coinvolgimento, facendo il paragone ci è sembrato molto simile a quello già visto in Days Gone, in generale consigliamo il doppiaggio giapponese o inglese con sottotitoli in italiano.

Abbiamo testato il titolo su PlayStation 4 standard e riesce ad essere soddisfacente, ovviamente abbiamo ancora negli occhi la cura riposta da Naughty Dog sul comparto grafico di The Last of Us Part II, considerando la natura open-world Ghost of Tsushima non è dello stesso livello, anche a causa di alcuni sporadici cali di frame e una pulizia dell’immagine non sempre cosi definita.


Ghost of Tsushima è un progetto più ambizioso e riuscito di Infamous Second Son, nonostante siano presenti diverse lacune specialmente sull’intelligenza artificiale, le sezioni stealth e una gestione della telecamera rivedibile negli scontri con diversi nemici, abbiamo trovato il titolo di Sucker sorprendente sotto il punto di vista dell’ambientazione e della direzione artistica.

Il prodotto spicca anche in alcune missioni opzionali come i Racconti Mitici e vista la sua natura più accessibile come difficoltà, sarà una valida alternativa ai prodotti più hardcore ambientati nel Sol Levante come Nioh 2 e Sekiro: Shadows Die Twice.

Consigliato con riserva


Pregi

  • Ambientazione e direzione artistica fuori scala
  • Alcune missioni opzionali spiccano a livello narrativo
  • Colonna sonora e altre tracce ben riuscite

Difetti

  • Intelligenza artificiale deficitaria
  • Sezioni stealth meno riuscite
  • La telecamera e l’assenza del lock-on creano diversi problemi nel combat system
  • Struttura delle missioni principali poco ispirata


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