Cosa sono i Blockchain Game (Giochi Blockchain)?

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I blockchain game sono videogiochi che sfruttano la criptovaluta NFT, consentendo ai videogiocatori di acquisire la proprietà di un determinato oggetto o personaggio digitale, rendendolo realmente proprio. Ciò, apre le porte ad una possibilità estremamente interessante: vendere il proprio personaggio — dopo averlo “livellato” — od oggetto, così da guadagnarne un profitto, rendendo questa pratica una sorta di lavoro vero e proprio.

Un altro aspetto altrettanto interessante, si presenta nel momento in cui, quel determinato videogioco chiude i battenti. Prendiamo ad esempio il tempo impiegato dietro ad un MMO, stiamo parlando di un genere videoludico che richiede una quantità di tempo decisamente importante, quando quest’ultimo chiude — o comincia a perdere utenza — in genere si finisce per perdere ogni proprio progresso, però nei blockchain game, oltre a vendere i propri oggetti, si avrebbe la possibilità di spostare il proprio personaggio (con oggetti annessi) all’interno di un altro videogioco.

In sostanza, i blockchain game consentirebbero ai videogiocatori di guidare l’economia di un determinato videogioco e di non preoccuparsi di nuove versioni o dlc “loschi”. Concentrandosi sui propri contenuti vendibili o che possono essere scambiati con altri giocatori.

Blockchain game: il sogno dei videogiocatori che si avvera

In genere, i giocatori sono abituati a saltare da un gioco all’altro, acquistandone “regolarmente” di nuovi ogni due mesi, cercando di inseguire le tendenze e l’hype. Considerando il costante ingigantimento dei mondi nei quali ci si trova a giocare e la conseguente “invasione” di centinaia di missioni, che aggiungono ore di gioco ai loro giochi preferiti, coi blockchain game potrebbero spendere più denaro in favore di determinati servizi — come quelli citati poc’anzi.

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Ciò diventa particolarmente vantaggioso per i giocatori quando, sistemi come Enjin, consentono ai creatori di aggiungere commissioni di trasferimento per monetizzare gli scambi effettuati dentro e fuori dal gioco.

Lo scambio e la vendita di oggetti nei videogiochi di questo tipo ha cominciato a prendere piede, tanto da aver dato vita ad un sistema di scambi peer-to-peer (P2P) di NFT. Ciò non sta avvenendo col solo scopo di guadagnare velocemente, ma anche perché amano il loro hobby e non vogliono farlo sembrare una relazione tossica con questi giochi.

Un esempio di problema che risolvono i giochi Blockchain

Mettiamo caso che Ubisoft sfruttasse questo meccanismo. Un gioco come The Division, che avrebbe dovuto ricevere il supporto alla GAAS (Games As A Service) e perdurare negli anni, con l’avvento del suo seguito avrebbe potuto garantire ai giocatori una concreta continuità dei propri progressi, senza obbligarli a ripartire totalmente da 0.

Invece, trattandosi di un classico The Division 2, ogni progresso, ogni oggetto ed ogni proprio personaggio, è fondamentalmente confinato al precedente capitolo, vanificando il tempo impiegato nel curarne l’esperienza, le statistiche e l’equipaggiamento.

In conclusione

Gli NFT e i giochi blockchain sono argomenti divertenti ed eccitanti. Mentre c’è del lavoro da impiegare per guadagnare questi “oggetti”, c’è anche denaro da guadagnare. Questo non deriva tanto dalla disperazione delle persone che hanno troppo denaro da spendere, ma da persone che mettono in vendita il proprio tempo impiegato nel videogioco.

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Prima che tu te ne accorga, il tuo prossimo grande acquisto potrebbe essere supportato da un “qualcosa” che hai venduto da un videogioco. Immagina quanto potresti guadagnare se potessi monetizzare il tempo in cui giochi ai videogiochi! Oltre all’aspetto monetario, v’è anche quello relativo alla possibilità di poter interagire e cooperare con altri giocatori, enfatizzando i rapporti sociali.

Guarda questo video di Simon di Enjin che utilizza il denaro che ha guadagnato da Lost Relics per comprare degli alimenti:


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PER ALTRI APPROFONDIMENTI

GIuseppe Zetta

Il mio pseudonimo è Giuseppe Zetta aka Zell Ho la passione per l’informatica, nata all’età di 6 anni, quando ho avuto a che fare per la prima volta con un Commodore64, appassionato di Intelligenza Artificiale, Sviluppo di Videogiochi e Tecnologie OpenSource. Porto avanti progetti informatici personali con i miei amici di vecchia data, ed ho svariate passioni che variano dall’arte del DJ al video editing passando fino alla produzione musicale.

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