The Invincible, un’esperienza totalmente narrativa

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Costituito da diversi veterani di CD Projekt Red, Starward Industries debutta col videogioco The Invincible, proponendo un proprio adattamento dell’omonimo romanzo sci-fi del polacco Stanislaw Lem pubblicato nel 1964.
11 bit studios ci ha concessi una build, la medesima dello Steam Fest di pochi mesi fa, dove Yasna – la protagonista – ha l’incarico di cercare informazioni sui membri di un convoglio del quale si sono perse le tracce, ma presto si fa l’ovvia scoperta: il personale è stato brutalmente ucciso dalle macchine, ribellatesi senza un’apparente ragione.

Dalla demo, con la sua durata di circa 40 minuti, è estremamente chiaro che il focus di The Invincible sia quello di proporre un’esperienza di gioco esclusivamente narrativa. Difatti saremo chiamati a investigare, raccogliendo informazioni dall’ambiente circostante e dagli oggetti che completano lo scenario del pianeta Regis III, con l’aiuto di una serie di oggetti che compongono l’equipaggiamento della scienziata Yasna. Un esempio, interessante è lo spuntare i nomi dalla lista dei membri dispersi man mano che vengono ritrovati i loro corpi, questo vale anche per le unità meccaniche o i mezzi utilizzati dal convoglio citato poco sopra.
La demo è estremamente breve per comprendere la profondità narrativa del titolo e le implicazioni nel prendere determinate scelte, pertanto ci è impossibile esternare un giudizio effettivo.

Il comparto grafico ha tutta l’aria di essere veramente buono, sebbene l’opera faccia leva sul tratto estetico, usufruendo dello stile atompunk, ovvero lo stile sci-fi che ha caratterizzato gli anni ’50 e ’60.
Sfortunatamente, anche in questo caso, ci riserviamo il diritto di non scrivere alcun giudizio. Trattandosi di una breve demo, non c’è stata possibilità di constatare la presenza di scenari differenti, mentre l’ottimizzazione lascia a desiderare, non essendo una build finale.

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L’idea che ci siamo fatti…

The Invincible è certamente un prodotto estremamente interessante, che esplora una sottocategoria del sci-fi non così esplorata nel panorama dei videogiochi. Essendo il primo prodotto di questo studio, che al suo interno ha personale con esperienza nell’industria (parliamo di persone che hanno lavorato in CD Projekt Red, Techland e anche Bloober Team), le aspettative sono decisamente positive, sebbene potrebbe avere qualche inciampo lato gameplay, sacrificato per amor della narrativa che ha tutta l’aria di essere ben scritta.
Fa storcere il naso la marcia indietro sulla localizzazione italiana inizialmente prevista, ma rimossa senza alcuna comunicazione durante la campagna promozionale.

Se queste poche righe sono state sufficienti a suscitare dell’interesse nei confronti della storia, ma la mancanza della lingua può essere un problema, vi rimandiamo al link (di affiliazione) Amazon dove poter acquistare il romanzo L’invicibile di Stanislaw Lem e tradotto da Francesca Sallerio per l’editore Sellerio, altrimenti è presente la versione digitale per gli eBook Kindle e per l’applicazione Kindle a cura di Francesco M. Cataluccio sempre per Sellerio.

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Luca Maiolini

Gli FPS a stampo militare erano il mio pane quotidiano e gli RTS facevano da contorno, Brothers in Arms ed Imperivm erano il mio chiodo fisso. Poi, venne il giorno in cui abbracciai PlayStation 3 e mi collegai alla rete, così una valanga di videogiochi mi piombarono addosso! Ad oggi mi ritrovo a giocare un po' di tutto, dai titoli Platinumgames fino ai JRPG di casa Square Enix.

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