Uno sguardo a GetsuFumaDen: Undying Moon, il roguelite firmato Konami — Anteprima

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In questi ultimi anni, tra i titoli prodotti da studi indipendenti, è tornato in auge il roguelite, un genere ludico non propriamente adatto a molti, che premia i pazienti e coloro che sono in grado di tirar fuori una build promettente anche da una run inizialmente pessima — perdonate la descrizione estremamente approssimativa, ma hey! Parlerò del gioco, quindi abbiate pazienza.

GetsuFumaDen: Undying Moon Teaser Trailer

Alla schiera degli innumerevoli studi che si son gettati a capofitto nel genere — Dead Cells di Motion Twin od anche il peculiare Returnal di Housemarque — si aggiunge Konami con GetsuFumaDen: Undying Moon, ad alcuni potrebbe tornare alla mente Getsu Fuma Den rilasciato nel 1987.

Questa anteprima sarà un po’ particolare, in quanto il titolo in questione si va a scontrare col mio personale punto debole: metroidvania e sessioni platform. Mettiamola così, voglio mettermi “a nudo” dinanzi a voi lettori, ammettendo di avere un piccolo problema coi generi sopracitati. Facendo il classico 2+2 capirete, dunque, che non sono un appassionato di Castlevania, Dead Cells, Super Mario e via dicendo — “uccidendo” gran parte delle relative produzioni storiche 2D.

A questo punto immagino che vi stiate chiedendo per quale insana ragione io mi stia cimentando in questa “impresa”, parlando di un videogioco che incarna proprio ciò che non fa per me. Ebbene, perché delle volte bisogna mettersi in gioco e vedere cosa ne esce, e poi ammettiamolo! Magari tra voi c’è proprio qualcuno come me, dunque perché non mettere per iscritto la mia esperienza?

In parole povere, questa è una buona occasione per riportare in ballo “Il Neofita” (o “Il Masochista)!

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GetsuFumaDen: Undying Moon, delizioso visivamente, quanto doloroso videoludicamente

GetsuFumaDen: Undying Moon

Getsu Fuma verso gli inferi.

Dopo 1.000 anni, Ryukotsuki si è risvegliato e ha scatenato l’intero inferno sul mondo. Ora tocca a un nuovo eroe ergersi contro il pericolo in questo intenso gioco roguelite.

La trama si basa su un classico cliché: il mondo è invaso da malvage entità e lo scopo del protagonista è quello di sconfiggerle, con un unico inconveniente, la morte lo riporterà al punto di partenza.

GetsuFumaDen: Undying Moon
Progredendo si potranno trovare dei quadri particolari, dove si verrà disturbati dal boss oppure da alcuni fenomeni climatici.

Man mano che si esploreranno i quadri messi a disposizione, si potrà approfondire la narrazione che gravita attorno al mondo di gioco, facendo luce sul presente e sul passato, tramite delle steli. Però questo sarà un aspetto estremamente secondario, l’esplorazione è di fondamentale importanza per scovare armi e potenziamenti, in occasione degli scontri coi vari boss.

Le armi messe a disposizione sono numerose e si diramano in diverse categorie: le principali, composte da 6 tipi di armi differenti, dove ognuna di esse presenta 5 varianti, inoltre, esplorando i vari scenari sarà possibile incappare in alcune armi uniche; anche le secondarie sono composte da 6 armi, tutte dalla media e lunga distanza, che spaziano dal classico arco e fucile, fino ai kunai e bombe. Ogni arma, principale e secondaria, può disporre di abilità e potenziamenti, come l’avvelenamento.

Oltre alle armi, ovviamente, sarà possibile potenziare anche i personaggi, in maniera totalmente dipendente l’una dall’altro.
Un po’ come accade anche in altri titoli del genere, sono presenti sia potenziamenti permanenti che temporanei — tradotto: quest’ultimi svaniranno nel momento in cui si perisce in malo modo.

Se dal punto di vista ludico GetsuFumaDen: Undying Moon non si discosta poi molto dagli altri esponenti del genere, non si può affermare lo stesso per il comparto estetico basato sullo stile grafico giapponese ukiyo-e — che può portare alla mente Okami e Wolrd of Demons. Tutto risulta ben realizzato, dai più classici nemici che avranno il dovere di indebolirci, ai temibili boss, fino ad arrivare agli scenari che risultano diversificarsi più che degnamente.

Il mio angolo

Da non appassionato del genere e della formula, non posso non ammettere il divertimento che mi ha dato giocandolo. Divertimento anche nel morire ripetutamente e nel afferrare determinate nozioni solo dopo diverse partite, come lo sfruttare al meglio le trasformazioniutili per amplificare danni e velocità d’esecuzione — o riuscire ad effettuare un attacco critico in grado di infliggere un colpo di proporzioni gargantuesche ai comuni nemici od anche ai boss.

GetsuFumaDen: Undying Moon

GetsuFumaDen: Undying Moon mi risulta essere profondo, così tanto che mentre sto scrivendo questo testo scopro ancora nuove meccaniche, per tanto restate sintonizzati!
Attualmente è disponibile su Steam sotto Accesso Anticipato, Konami assieme al team GuruGuru hanno in piano una roadmap ben chiara, dalla quale emerge l’intento di introdurre nuove modalità e sfide, nonché nuovi scenari, altri membri del clan Getsu e via dicendo.
Piccolo appunto: acquistandolo riceverete anche una copia del primo, originale, primo capitolo.


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Luca Maiolini

Gli FPS a stampo militare erano il mio pane quotidiano e gli RTS facevano da contorno, Brothers in Arms ed Imperivm erano il mio chiodo fisso. Poi, venne il giorno in cui abbracciai PlayStation 3 e mi collegai alla rete, così una valanga di videogiochi mi piombarono addosso! Ad oggi mi ritrovo a giocare un po' di tutto, dai titoli Platinumgames fino ai JRPG di casa Square Enix.

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