Gears 5: come se l’è Cavata Rod Fergusson? – La recensione

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The Coalition torna dopo tre anni con un nuovo capitolo del franchise che ha cambiato il genere dei third person shooter: Gears of War. Da questo Gears 5 (che toglie la dicitura of War) c ‘erano grandi aspettative.

Il quarto capitolo rilasciato nel 2016 era il primo titolo della serie sviluppato da The Coalition, ma nonostante fosse un buon gioco e avesse l’arduo compito di introdurre i nuovi personaggi, risultava troppo conservativo e poco coraggioso.

Con Gears 5 Rod Ferguson aveva promesso che ci sarebbero state delle grandi novità  per lo shooter di Microsoft.

Il primo cambiamento riguarda il personaggio principale, in Gears of War 4 controllavamo James Dominic, il figlio di Marcus Fenix mancava di quel carisma del protagonista che ha sempre caratterizzato la saga e in questo quinto capitolo dopo il primo atto vestiremo i panni di Kait Diaz.

Con Gears 5 c’è Aria di Rinnovamento

Partiamo subito col dire che questo cambiamento lo abbiamo gradito, la storia di Kait Diaz e il background della protagonista sono interessanti. Inoltre il passo in avanti di The Coalition è evidente sia dal punto di vista narrativo che sulla caratterizzazione dei personaggi, lo stesso JD risulta un personaggio molto più coerente nel ruolo di comprimario.

L’incipit narrativo ci mostra la nuova protagonista che accusa un forte mal di testa, vive dei sogni e visioni inquietanti, anche a causa della morte della madre Reyna, ma non vogliamo svelare altro della trama principale per non rovinarvi la sorpresa.

La campagna di Gears 5 è ricca di momenti carichi di pathos e  senza indugi possiamo annoverare tra le più incisive della serie, sicuramente il miglioramento è ben deciso rispetto al quarto capitolo.

Gears 5

Inoltre sono presenti varie novità sul fronte del gameplay, tali modifiche offrono una ventata di aria fresca a un franchise storico che nonostante abbia fatto scuola nel genere dei third person shooter, necessitava di un restyling.

Il primo atto risulta come un incipit per le novità che a livello ludico verranno introdotte nel momento in cui guideremo Kait.

Dal secondo atto il titolo si trasforma in un open map, non siamo di fronte a un open world come Red Dead Redemption 2 o The Witcher 3, ma più una mappa simile al Lago dei Nove dell’ultimo capitolo di God of War. Ci saranno missioni secondarie che serviranno a potenziare Jack: il robot introdotto in Gears 5, in cui completando le varie attività opzionali diventerà uno dei nostri più fedeli alleati.

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Ad esempio tra i vari potenziamenti del robot è presente un’abilità che ci rende invisibili per un periodo limitato, dandoci la possibilità di eliminare i nemici furtivamente: avete sentito bene in Gears 5 c’è anche lo stealth.

Facendo un paragone si tratta di una soluzione simile a quella adottata con Uncharted 4 da Naughty Dog, insomma una variante riuscita nel gameplay ma che risulta troppo approssimativa e si sente la mancanza di meccaniche base per fare lo stealth, ad esempio non è possibile accovacciarsi nelle fasi furtive contro i Reietti(nuove creature presenti in Gears 5). Ovviamente non stiamo parlando di un gioco prettamente stealth, ma nel momento in cui viene introdotta una nuova meccanica The Coalition poteva curare di più il tutto, specialmente perché risulta nel complesso riuscito nel mondo di Gears e dona maggior varietà al gameplay. Vi abbiamo parlato delle novità introdotte sul fronte ludico, ma Gears 5 resta uno sparatutto in terza persona e ancora oggi risulta tra i migliori in circolazione sia nel sistema di coperture che nello shooting, con quest’ ultimo ancora più curato, quindi nulla da dire in merito e i fan della serie si troveranno sempre a casa. Mentre chi ha sempre digerito poco il gameplay di Gears, forse potrebbe cambiare idea grazie al robot Jack e all’introduzione dello stealth.

Il comparto animazioni è un pochino più snello rispetto al passato, ma non è stato stravolto, il team su quest’ aspetto ha deciso di non apportare grandi novità.

Dal punto di vista dell’azione dal capitolo precedente in Gears 5 sono stati fatti passi avanti

Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale dei nemici in Gears of War 4 avevamo già notato un grande miglioramento rispetto al passato, con Gears 5 la qualità si è innalzata ancora e possiamo annoverare tra le migliori viste negli ultimi anni. Il comportamento dei nostri compagni ci ha fatto storcere il naso in più di un’occasione. Giocando in singolo la campagna principale è avvenuto varie volte che  Del non riuscisse a rianimarci in tempo, nonostante fossimo stati atterrati  vicino a lui.  Oltre alla  campagna in single-player, abbiamo testato per un pò di ore anche la modalità cooperativa e ci sono stati vari rallentamenti e glitch vistosi presenti anche con la patch del day one, tuttavia The Coalition dovrà provvedere il prima possibile a risolvere questi problemi.

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La struttura open map si applica bene a Gears 5 e tutto sommato le attività secondarie funzionano, anche se non sono molteplici, ma allungano la longevità del titolo che a difficoltà standard si attesta fino alle 15 ore.

Abbiamo completato la campagna di Gears 5 in una ventina di ore a difficoltà difficile ed esplorando il più possibile, completando tutte le quest secondarie presenti. The Coalition ha fatto un lavoro magistrale trasformando Gears in un action-adventure con una struttura più aperta, la campagna ha momenti di altissimo livello, ma forse solo nella seconda metà dell’avventura il team poteva osare maggiormente, mentre il finale nonostante lascia molte cose in sospeso è carico di pathos.

Gears 5 KAIT

Multiplayer

Passando al multiplayer Gears 5 è una garanzia, con delle novità interessanti e l’aggiunta della modalità Fuga che prevede un po’ di adattamento per i veterani della serie: poche munizioni e bisogna giocare d’astuzia in cooperativa per fuggire dalla zona, al momento ci sono poche mappe, ma grazie all’editor ogni giocatore potrà arricchire la modalità rendendola in futuro molto varia.

Un’altra novità è la modalità Arcade, partite veloci con 50 uccisioni e una sola arma a testa, ci è piaciuta molto e spezza il ritmo dalle modalità più impegnative a livello di tempo, come ad esempio le Orde.

Tra le altre modalità presenti ci sono i Deathmatch che restano pressochè invariati e funzionano sempre in maniera ottimale e  le già citate Orde che grazie alle novità delle classi di ogni personaggio aggiungono un pizzico di varietà in più e inoltre sarà possibile ingaggiare anche il robot Jack.

Dunque Gears 5 a livello contenutistico si presenta come un prodotto completo su tutti i fronti, anche rispetto al quarto capitolo si arrichisce di un pacchetto ancora più ricco del multiplayer, grazie alla semplice e veloce modalità Arcade e la modalità Fuga da giocare in cooperativa con gli amici.

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Prestazioni tecniche di Gears 5

Abbiamo giocato Gears 5 su Xbox One S sfruttando l’Hdr su un pannello 4k, il titolo parte da una risoluzione di 792p arrivando in alcune zone a 1080p, mentre gli fps sono stabili a 30 sulla console meno perfomante di Microsoft e tecnicamente si presenta come uno dei giochi migliori dell’attuale generazione. Ogni tanto nelle aree più aperte si notano delle texture non sempre perfette, ma considerando l’hardware datato sono dei piccoli compromessi che siamo ben disposti ad accettare. Oltre all’impatto grafico un altro fattore che aiuta sono le ambientazioni molto più ispirate rispetto al passato, specie per i primi due atti e anche qui The Coalition si è dimostrata all’altezza svecchiando una formula che con il predecessore soffriva un po’ su vari punti di vista. Da segnalare anche l’ottimo comparto sonoro, il titolo è doppiato in italiano come i precedenti della serie e risulta di buon livello, specialmente per quanto riguarda i personaggi principali. Mentre sono ancora più convincenti rispetto al passato le soundtrack presenti nel gioco, con alcune nuove tracce ben riuscite, come quella relativa alla protagonista Kait Diaz, che si prende la scena nelle fasi più importanti della storyline.


In definitiva Gears 5 è uno dei giochi migliori dell’anno, con una campagna epica che si chiude forse in maniera troppo frettolosa, ma che ci sentiamo di inserire almeno nel podio insieme a quella del secondo e terzo capitolo. A livello di contenuti è tra i prodotti più completi  sul mercato e soprattutto con tutte modalità di altissima qualità. Il titolo è disponibile al day one sul Game Pass e non avete motivo per non provare una delle migliori esclusive presenti su Xbox One.

Must Play


Pro

Campagna single-player di altissimo livello

Narrativamente il migliore della serie

E’ ancora tra i migliori shooter in circolazione

Le novità di Jack e le mappe più aperte donano freschezza alla serie

Multiplayer sempre più completo

Contro

Stealth poco rifinito

Ultimi atti meno coraggiosi

Alcuni glitch e bug nella modalità coop

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