Director’s Cut e Sony PlayStation, una comunicazione che (non) funziona

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In un vecchio articolo ho accennato alla questione Director’s Cut, ma solo a scopo “informativo”. In seguito alla live terminata qualche ora fa, è tornata in auge grazie al nuovo trailer di Death Stranding ed ora eccomi a buttar giù questo muro di testo, completamente di getto.

In questo periodo di magra per Sony, stiamo assistendo al ritorno di alcune esclusive che abbiamo già potuto giocare con la precedente generazione, in una salsa che potremmo definire “controproducente”, ovvero le Director’s Cut.

In the game, it is not what was cut, but what was additionally produced that was included. Delector’s Plus? So, in my opinion, I don’t like to call “director’s cut”.

Hideo Kojima

Tra i primi titoli ad esser stati “aggiornati”, spuntano Ghost of Tsushima e Death Stranding. Mentre il primo è stato riproposto anche su PlayStation 4, il secondo vedrà la luce esclusivamente su PlayStation 5 — ancora non ci è dato sapere se verrà pubblicato (nuovamente) da 505 Games per PC. 

Togliendo la frase del buon Kojima sopracitata, dietro al termine “Director’s Cut” si cela un concetto aspramente criticato, in tempi passati, dalle varie community dei videogiocatori: contenuti rimossi di proposito, tagliati a causa di budget e/o tempo, ma anche contenuti inseriti all’interno dei dati di gioco e resi inaccessibili. 
Aspramente criticato per una semplice ragione, chi ha “vissuto” la generazione PlayStation 3 e Xbox 360, tra Asura’s Wrath e Assassin’s Creed II fino ad arrivare a Prince of Persia, sa bene come la situazione stesse andando verso una direzione veramente indegna.

Per chi invece ignorasse quanto accaduto, stiamo parlando di finali venduti separatamente (Asura’s Wrath e Prince of Persia), di capitoli rimossi dal gioco base per racimolare ulteriore denaro (Assassin’s Creed II e, ancora, Asura’s Wrath) — ci sarebbe da menzionare anche la pratica di alcune aziende nell’inserire delle parti o personaggi all’interno di un gioco, per poi renderli accessibili esclusivamente tramite un acquisto di un “dlc”, che sarebbe meglio definire come “chiave di sblocco” (Soulcalibur VI con Tira).

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Ghost of Tsushima: Iki Island

Se foste riusciti a seguire il mio ragionamento — nella speranza di esser riusciti a formulare un pensiero comprensibile —, arriverete al punto focale della questione: Director’s Cut suona come quelle pratiche messe in atto circa 12-15 anni fa. Mettere in vendita un “Upgrade Ghost of Tsushima DIRECTOR’S CUT” a ben 19,99€ non suona assolutamente bene.

Se invece ci si soffermasse a leggere la descrizione dei contenuti proposti, si potrebbe scoprire che, in un certo qual senso, si sta acquistando un’espansione:

L’edizione include:
– Iki Island expansion: nuova storia, nuovi mini-giochi, nuovi tipi di nemici e molto altro. 
– Modalità cooperativa online Leggende. 
– Mini art book digitale. 
– Commento del direttore: il team creativo collabora con un rinomato storico giapponese per osservare il mondo di Ghost of Tsushima e confrontarlo con gli eventi reali che lo hanno ispirato. 
– Un punto tecnica. 
– Amuleto del favore di Hachiman. 
– Set di skin Eroe di Tsushima: maschera dorata, kit spade, cavallo, sella. 

Descrizione presente all’interno del PlayStation Store

Quello che voglio dire è semplice, se invece di “Director’s Cut” avessero sponsorizzato il tutto come Iki Island Expansion, il tutto avrebbe assunto una forma assai differente, soprattutto leggendo i contenuti inseriti che, a tutti gli effetti, ricordano quel genere di elementi facenti parte di espansioni rilasciate nel corso degli anni per un The Elder Scrolls V: Skyrim o The Witcher 3: Wild Hunt.

Ghost of Tsushima Director’s Cut – Iki Island Trailer | PlayStation 5, PlayStation 4

Death Stranding: Enhanced Edition

Questione analoga per Death Stranding, che proprio questo Settembre tornerà in una veste “nuova”. Con una Director’s Cut che lo andrà ad arricchire con armi, mini-giochi, missioni secondarie (che vi porteranno in nuovi luoghi) ed altro — un po’ come avvenuto con Ghost of Tsushima. 
Il tutto con un piccolo inconveniente: gli utenti PlayStation 4 e PC — quest’ultimi almeno per il momento — sembrano esser inspiegabilmente esclusi, pur possedendo il gioco completo. 
Ancora analogamente a quanto avvenuto col titolo di Sucker Punch, anche qui è possibile effettuare l’upgrade dalla versione PlayStation 4 a PlayStation 5 pagando 10€ (invece di 19,99) ed anche qui si ripresenta quel senso nostalgico — ma negativamente nostalgico — di vedere dei contenuti rimossi dal gioco e resi pubblici a pagamento. 

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Anzi, qui voglio aggiungere anche un mio personalissimo parere, in questo caso il senso di contenuti rimossi è ancor più forte proprio a causa dello stato in cui versa il gioco base: missioni secondarie appena bozzate ed una forte assenza di contenuti, che stanno arrivando proprio ora con questa nuova versione, se poi l’IA dei nemici all’interno degli avamposti sarà migliore rispetto alla media di quelli già presenti… sarebbe la ciliegina sulla torta!

– Rimasterizzato per la console PlayStation®5: divertiti con il combattimento avanzato e un nuovo sistema di graduatorie competitivo.
– Contenuti ampliati: usa veicoli e armi aggiuntivi, affronta nuovi nemici ed esplora nuovi luoghi con missioni extra e minigiochi.
– Nuove scoperte: vivi un’estensione della storia in un’area ancora più vasta.
– Sistema Strand social: resta connesso con i giocatori di tutto il mondo.

Descrizione presente all’interno del PlayStation Store

Dunque, anche in questo caso, denominare l’upgrade come “Upgrade Death Stranding DIRECTOR’S CUT” — ipoteticamente intendo, visto che non si può preordinare non essendo ancora presente nello Store — sarebbe un errore. Ciò a cui siamo di fronte, non è altro che un “dlc” con l’intento di arricchire il gioco base con contenuti realmente nuovi e non rimossi in un secondo momento.

Death Stranding Director’s Cut – Preview Trailer | PS5

L’errore di Sony?

Insomma, alla fin fine, il mio parere è che Sony stia commettendo un errore di comunicazione enorme, pur di cavalcare l’onda della famosa Snyder’s Cut di Justice League — che ha avuto un certo seguito, sia mediatico che da parte dell’utenza.
Vedere un’azienda che mi ha accompagnato per anni, piegarsi in questo modo mi fa un certo effetto, misto tra dispiacere e genuina amarezza.

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Però, pensandoci su, fino a ieri si sputavano sentenze su una Electronic Arts intenta a pubblicare dlc su dlc contenenti archi narrativi in Mass Effect. Eppure ad oggi, per Death Stranding: Director’s Cut che aggiunge contenuti importanti come missioni secondarie, che approfondiscono il mondo di gioco, vedo solo scroscianti applausi. Chissà. Forse, in un certo senso, questa comunicazione che ai miei occhi sembra fallace, tutto sommato sta funzionando più che bene.

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Luca Maiolini

Gli FPS a stampo militare erano il mio pane quotidiano e gli RTS facevano da contorno, Brothers in Arms ed Imperivm erano il mio chiodo fisso. Poi, venne il giorno in cui abbracciai PlayStation 3 e mi collegai alla rete, così una valanga di videogiochi mi piombarono addosso! Ad oggi mi ritrovo a giocare un po' di tutto, dai titoli Platinumgames fino ai JRPG di casa Square Enix.

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