Star Wars Jedi Fallen Order: tornare a giocare un souls-like

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Dopo Titanfall ed Apex Legends, Respawn Entertainment si è cimentata in una sfida completamente inedita con Star Wars Jedi Fallen Order, ispirati (a detta dello stesso team) da titoli come Sekiro di From Software, ma con l’intenzione di renderlo il più accessibile possibile senza sacrificare la sfida, perno principale di questa tipologia di videogiochi. 

Respawn Entertainment ed il team creato appositamente

Per questo titolo i ragazzi di Respawn Entertinment hanno assemblato un team interessante con a capo Stig Asmussen (God of War 3), mentre la storia l’ha curata Chris Avellone (Prey 2017, Pillars of Eternity e Fallout: New Vegas) con l’aiuto di Matt Michnovetz (Star Wars: Rebels, Star Wars: The Clone Wars e la serie televisiva 24). Ovviamente ci sono molte altre figure, ma ho voluto fare soltanto alcuni nomi tanto per farvi capire che per questo progetto non han preso persone a caso.


Quanto state per leggere, contiene diversi spoiler sulla saga cinematografica, sull’universo espanso e sulla trama del videogioco, quindi leggete a vostro “rischio e pericolo”.
Che la Forza sia con voi!


Jedi Fallen Order uno Star Wars puro ed estremamente accessibile

La storia di Jedi Fallen Order è ambientata dopo il fatidico Ordine 66 impartito dall’Imperatore Palpatine, nel film La Vendetta dei Sith, che prevede la distruzione totale dell’Ordine Jedi e lo sterminio di ogni Jedi vivente. 
Nel gioco vestiremo i panni di Cal Kestis, un giovane padawan sopravvissuto allo sterminio avvenuto proprio a causa dell’Ordine 66. Rifugiatosi su Bracca, una sorta di pianeta “discarica”, dove Cal cela la sua presenza al Impero Galattico.

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Sfortunatamente, in seguito ad un incidente, viene scoperto dalla Seconda Sorella, una inquisitrice del Impero Galattico, addestrata appositamente per uccidere o soggiogare i Jedi ed i giovani sensibili alla Forza (quelli che potrebbero divenire, un giorno, uno Jedi). Con l’aiuto di Cere, ex-maestro Jedi, e Greez, pilota con un passato da giocatore d’azzardo, Cal riesce a fuggire. È così che il giovane Jedi intraprenderà un percorso per crescere e riacquisire fiducia in se stesso e per rifondare… L’ordine dei Jedi, guidato anche dal droide BD-1 dello scomparso Maestro Jedi Eno Cordova.

Siamo difronte ad un titolo che, fondamentalmente, non è un capolavoro e non vuol fare nulla di realmente innovativo, se non fondere le meccaniche viste a più riprese nei Souls unendole ad uno stile d’avventura caratteristico di un Uncharted (o simili), adattando di conseguenza la narrativa.

Fusione tra “narrazione silenziosa” e Star Wars

Nei giochi di ruolo, come ad esempio Mass Effect, ma anche il già citato Dark Souls, viene sempre riposta una certa attenzione a quella “narrazione silenziosa” che di base definiamo come lore. Detta in parole povere questa narrazione viene utilizzata per arricchire il mondo di gioco, fornendo al giocatore dei dati relativi a mondi, città, persone, creature viventi, oggetti di vario genere e molto altro.
Star Wars Jedi Fallen Order è, letteralmente, pregno di lore.

Durante l’esplorazione all’interno dei vari e immensi scenari non mancherà la possibilità di analizzare diversi oggetti, resti di persone che non sono riuscite a sopravvivere alle incursioni del Impero Galattico, creature e fauna, per non parlare dei resti di alcune civiltà antiche!
Grazie anche alla presenza di tutti questi elementi, potremmo avere diversi approfondimenti su ciò che va a comporre l’universo narrativo di Star Wars Jedi Fallen Order.

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Una componente visiva tra alti e bassi

Sarò ridondante, ma anche in questo caso i ragazzi di Respawn Entertainment sono riusciti a trasporre tutta quell’atmosfera tipica dell’universo di Star Wars, con dei pianeti estremamente caratteristici, seppur con una strizzata d’occhio ad alcuni scenari di un Uncharted e Tomb Raider.

Ci sono due cose che fanno storcere veramente il naso.
La prima è la resa grafica degli Wookiee, così scadenti che sembrano esser usciti da un videogioco a basso budget.



La seconda riguarda le animazioni di Cal, che durante le sessioni d’esplorazione danno il peggio del peggio, partendo da una corsa che oserei definire quasi imbarazzante, che può compromettere alcune fasi platform.

D’altro canto i combattimenti sono la parte più esaltante, sopratutto quelli contro gli Inquisitori, come la Seconda Sorella, dove finalmente si realizza quel infantile desiderio di sfoderare la propria spada Laser in dei combattimenti avvincenti, che non si vedevano dai due Star Wars: Il Potere della Forza (rispettivamente 2008 e 2010).

Da non fan accanito…

Personalmente parlando non mi ritengo questo gran fan della saga partorita dalla mente di George Lucas, ho apprezzato tantissimo la saga cinematografica (ad eccezione dell’ultima trilogia che… Vabbè, lasciamo stare) e qualche videogioco, come Star Wars: Republic Commando, ma se questo videogioco è riuscito a spingermi a rigiocare un “souls-like“, un genere che mi aveva veramente stancato e portato ad una situazione in cui il solo avviare Dark Souls 3 mi annientava cerebralmente, un motivo ci sarà, no?

Detto ciò, godetevelo e sappiate che Respawn Entertainment sta già lavorando ad un sequel!


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Luca Maiolini

Gli FPS a stampo militare erano il mio pane quotidiano e gli RTS facevano da contorno, Brothers in Arms ed Imperivm erano il mio chiodo fisso. Poi, venne il giorno in cui abbracciai PlayStation 3 e mi collegai alla rete, così una valanga di videogiochi mi piombarono addosso! Ad oggi mi ritrovo a giocare un po' di tutto, dai titoli Platinumgames fino ai JRPG di casa Square Enix.

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