Project Cars 3 è un inno alla semplicità e non in senso negativo

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Quando si è visto il primo trailer di Project Cars 3, inutile negarlo, in tanti siamo rimasti stupiti dalla piega presa della serie.
I due precedenti capitoli erano su console (ovviamente meno su PC) i giochi di guida che più si avvicinavano alla simulazione dopo gli Assetto Corsa ed avevano la loro bella nicchia di appassionati.
Poi con il terzo capitolo Slightly Mad Studios ha optato per abbandonare quel modus operandi buttandosi con forza su un binario più arcade provocando sdegno in chi ha sempre sostenuto ed amato la serie.
Ma non necessariamente bisogna bistrattare questo titolo a prescindere, e vi spiego il mio punto di vista.

Project Cars 3 doveva avere un altro titolo

Project Cars 3

Una cosa su cui sono d’accordo con i detrattori è sicuramente che se si fosse chiamato “Project Cars Reloaded”, per fare un esempio, lo avremmo tutti visto di buon occhio (come ha fatto la serie Forza con gli Horizon per dire) a prescindere, o perlomeno tanti sarebbero stati meno incarogniti.

Se lo si inserisce nella cronistoria di questa serie, è palese che que terzo capitolo stoni un pochino. Però proviamo ad accantonare un attimo il fatto e sforziamoci di valutare il titolo per quello che è, con i suoi pro e con i suoi contro, cosa che nelle recensioni in giro per il web non è stata fatta fino in fondo.

Lo stile di guida è semplice, non semplicistico

Tanti si sono lamentati dell’eccessiva semplificazione del sistema di guida.

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Certo, rispetto ai suoi predecessori le auto sono guidabilissime anche solo col pad, però il sistema di guida non è banale.
Con tutti gli aiuti attivi probabilmente le macchine in pista le terrebbe anche chi non ha mai giocato ad un racing (ma è una possibilità in più, non lo vedo come un male), però disattivandoli il feed risulta piacevole e appagante.

Secondo me le macchine sono semplicemente più responsive e non slittano alla minima pressione troppo prolungata e soprattutto il sistema è tarato principalmente sul pad.
Per chi ha un volante professionale probabilmente è una delusione, ma ci sono tanti altri titoli su cui utilizzarlo. Chi invece non ha denaro/spazio per permetterselo, finalmente ha tra le mani un gioco (non arcade puro come Burnout) in cui si possano guidare anche le macchine più potenti senza slittare ed uscire di pista in continuazione, con la necessità di ricorrere a “scorciatoie” come ri-attivare aiuti e/o abbassare la difficoltà.

Per dirvi, non c’è la traiettoria consigliata e non ci sono i flashback, ma non ne sentirete mai la mancanza ed allo stesso tempo non avrete un gioco “banale” o troppo semplice tra le mani.
A mio avviso, è un piccolo miracolo.

Project Cars 3 prende il meglio del mondo mobile e lo trasla su console

Un’altra delle “lamentele” è che l’interfaccia e lo stile dei menù sembri troppo da “gioco per cellulare”.
Effettivamente l’ha data anche a me quella sensazione, ma io la ritengo voluta e soprattutto non ne vedo il senso negativo.

Project Cars 3 è studiato a tavolino per “intrappolarti” nella sua spirale di gare col più classico dei “ne faccio ancora una e poi smetto”, senza microtransazioni (cioè ci sono, ma non vieni spinto ad usarle) e senza energia che debba ricaricarsi nel tempo per fare altre gare spezzando il ritmo.

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Lo snellimento, oltre che nel sistema di guida, si vede anche nell’eliminazione di pit-stop, qualifiche e con una semplificazione degli upgrade meccanici, ma ci sono tanti modi per restare impegnati.

La carriera è lunga e appagante con tante categorie e gare, dense di sfide da affrontare (come in Drive Club).
L’online ha tante modalità, tra cui una con eventi regolari ad orari predefiniti (come in GT Sport) oltre alle classiche lobby personalizzate e gare veloci.
A chiudere l’offerta ci sono le corse singole e soprattutto la modalità “rivali” con sfide asincrone giornaliere, settimanali e mensili che vi vedranno contro ghost di altri giocatori per poi finire in una classifica a livello mondiale.

La cosa bella è che tutte le modalità sono “interconnesse” ed ogni gara, che sia singola, online o offline vi farà accumulare esperienza sia per voi che per la macchina.
Più salirete di livello più crediti otterrete (voi) o meno costeranno gli upgrade (per la macchina).

Insomma, sia che abbiate tante ore o pochi minuti da dedicargli, in Project Cars 3 troverete sempre qualcosa da fare.

Conclusione

Queste cose che ho detto non vanno di certo a delineare un titolo perfetto, il gioco è pieno di bug e glitch (solo grafici per il momento), non è “ottimizzato” per PlayStation 4 Pro e Xbox One X, i modelli delle macchine e soprattutto le piste non sono lo stato dell’arte e ci sono alcuni sbilanciamenti nella difficoltà a volte.

Questo mio articolo era solo per sottolineare come ancora una volta la critica si sia focalizzata sulle cose sbagliate per valutare il gioco: Project Cars 3 è un Project Cars snellito, ma rimane un titolo valido, molto valido.

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Fa scelte che oscillano tra il coraggioso o il paraculo (ma questo varia a seconda dei punti di vista) quello si, ma sono SCELTE precise degli sviluppatori e sono coerenti all’interno del gioco.

Non sono difetti, i difetti sono quelli brevemente accennati in fondo a questo articolo ed il mio vuole essere solo un messaggio per chi è ancora indeciso: se cercate un simulatore od un gioco di guida che richieda dedizione, forse è meglio cercare altrove.

Se invece cercate un ottimo gioco di guida che però non richieda troppo tempo a studiare l’assetto e giri su giri per limare un decimo di secondo senza però scadere nel semplicistico o nell’arcade più puro, lo avete trovato.
Le macchine si guidano che è un piacere, la difficoltà sta nel farle andare veloci e battere tempi ed avversari, non controllarle senza mille settaggi e/o un volante adeguato.


Project cars 3 lo trovate su Amazon sia per PS4 che per Xbox one (versione da me provata).


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