Lego Star Wars: The Skywalker Saga, lo stato dell’arte del Fan Service che intrattiene

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Questa breve panoramica di Lego Star Wars: The Skywalker Saga, è nata grazie all’esperienza di prova da parte mia (Cyrus di Gioco con lo scemo) e GBSHarp di XZone/Game Cafe.

Prima di entrare nel merito, ringraziamo anzitutto Warner Bros per averci dato la possibilità di giocare (e non solo provare) quella che è ormai la sesta iterazione di Traveller’s Tale nel franchise Lego Star Wars.


Dopo “Il risveglio della Forza”, TT ci offre un prodotto realizzato con il suo nuovo motore, l’ NTT (entity) engine e possiamo dirvi con tutta sincerità che l’evoluzione si vede, e si vede su tutte le piattaforme. Abbiamo provato il titolo in versione PC (Sharp), su tutta la linea Series e, visto che non ci facciamo mancare nulla, anche su Xbox One X (Cyrus).

Fedele alla Saga cinematofrafica

Come il nome The Skywalker Saga suggerisce, si ripercorre tutte e tre le trilogie cinematografiche, quindi non troverete nessun riferimento palese agli altri prodotti se non attraverso i 380 personaggi sbloccabili… sì, ci sono anche Grogu e il Mandaloriano.

Le storyline sono riprese fedelmente, senza troppe licenze, focalizzandosi sui momenti salienti e “scremando” tutte quelle sezioni che avrebbero insistito troppo sulla narrativa e poco sul gioco in sè. C’è da dire che la saga ha anche la fortuna di essere una delle storie più conosciute del pianeta, un classico moderno di cui tutti conosciamo, anche se solo a grandi linee, personaggi e avvenimenti.

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Potrete iniziare la storia da qualsiasi primo capitolo di ogni singola trilogia, dando la vostra personale risposta alla domanda “occorre cominciare da Episodio 1 o Episodio 4?”. Ci chiediamo ancora perchè qualcuno vorrebbe cominciare da Episodio 7, ma ci sono domande che è sempre meglio non farsi.

Domande del Tipo: “Ma le trilogie non erano solo due?”

Il nuovo engine regala soddisfazioni, anche senza Ray tracing

Dal punto di vista tecnico NTT ci mostra un’illuminazione convincente, una consistenza delle texture veramente piacevole, specie per quanto riguarda l’effetto “Glossy” della plastica, anche se in assenza di Ray tracing, cosa che ci ha un po’ stupito dopo Lego Builder’s Journey.
La versione PC dal punto di vista dei materiali è veramente eccellente, si intravede la porosità delle plastiche delle Minifigures e ritroviamo un ottimo livello di dettaglio anche sulle giunture.
Mentre i riflessi sono un po’ “Furbetti”, perché, anche su PC l’opzione per l’RTX è mancante dal menu, ed il lavoro “manuale” per riprodurre riflessi non è sempre perfetto.

Dal lato PC il titolo fila liscio come l’olio, oltre ad essere giocabile impeccabilmente con Mouse e Tastiera… perchè se fai una versione PC di un gioco, mouse e tastiera, sono la base.
Riguardo alle altre piattaforme su cui l’abbiamo provato le differenze sono minime e tutte focalizzate sulla differenza di profondità delle Texture, escludendo i maggiori tempi di caricamento su Xbox One X, che è l’unica piattaforme fra quelle da noi utilizzate a non disporre di un SSD.

Diverse novità rispetto al precedente titolo di TT

Troviamo diverse novità rispetto al precedente capitolo “Il risveglio della Forza”: la personalizzazione della Minifigure è stata accantonata, mentre fa il suo ingresso nella Saga un sistema di combo d’attacco che rende il combattimento più spettacolare. Anche la visuale degli utilizzatori di Blaster è stata leggermente variata, con una classica “sopra la spalla”.
Un’altra novità riguarda i personaggi utilizzatori della Forza, che non si limiteranno più a spostare e lanciare oggetti, ma avranno a disposizione dei “trucchi mentali” che permetteranno di distrarre, spaventare o addirittura controllare un altro personaggio.

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Il numero di missioni principali in cui è diviso ogni episodio è stato ridotto da 6 a 5, in compenso però le mappe dei vari pianeti esplorabili, sono diventate molto più vaste e ricche di segreti, puzzle e missioni secondarie, fruibili in modalità esplorazione.

Non abbiamo più un unico Hub di gioco come succedeva nelle precedenti generazioni, ma ritroviamo anche in questo ultimo titolo, di Traveller’s Tale, pianeti e luoghi iconici della Saga completamente esplorabili.

Per essere precisi, una volta completato un capitolo potrete tornare ad esplorare l’intero mondo in modalità libera, per completare le missioni secondarie e i vari Puzzle, di cui alcuni richiedono particolari abilità di diversi personaggi per essere risolti, ma in realtà, anche nel raggiungere i punti di attivazione delle missioni principali, ci saranno aree dove potrete prendervi il vostro tempo per esplorare e distruggere oggetti e collezionare valuta di gioco.

Durante queste fasi “libere” sarete in grado di scambiare comunque i vostri personaggi attivi, con qualsiasi di quelli che avete già sbloccato nel vostro carnet. In premio riceverete collezionabili, aspetti per i vostri personaggi e i tanto ambiti Mattoncini Blu, che vi occorreranno per potenziare il vostro “non tanto” Mini Albero delle abilità.
Di fatti oltre ai punti assegnabili a caratteristiche generali, come la Vita e l’abilità di attrarre i mattoncini da maggior distanza, ogni singola “categoria” (leggete “classe”) di personaggio, ha una propria peculiare serie di abilità da poter potenziare.

Abbiamo speso più di un’ora solo attorno al palazzo di Jabba, senza neanche rendercene conto. Nessuna delle attività secondarie vi chiederà di allontanarvi dalla zona dove vi viene proposta, niente attraversamenti di mappa alla ricerca di qualche assurdo oggetto o PNG, al massimo dovrete disporre del personaggio giusto per risolvere il Puzzle.

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Il ritmo narrativo e il gameplay sono “agili” e “scanzonati”, grazie all’ironia efficace ma mai posticcia, tipica dei giochi Lego (capito Marvel?). Il titolo dà il meglio di sé, in fatto di intrattenimento, nella modalità cooperativa, purtroppo anche questa volta, solo locale in schermo condiviso… Occhio che c’è il fuoco amico, evitate di affettare vostro figlio con una Spada Laser, potrebbe prendersela a male! Ma state tranquilli, il gioco non perde la sua anima “kid”, venire “smontati” durerà solo un secondo o due, vi ricomporrete nello stesso punto avendo la possibilità di recuperare subito i mattoncini persi per essere stati sconfitti.

Una menzione particolare va fatta alle sezioni di gameplay dedicate ai mezzi, che anche se non hanno una guidabilità perfetta, riescono a dare un pizzico di vivacità in più all’intero titolo, e a questo proposito vorremmo spendere una parola anche per il comparto sonoro PAZZESCO, fedele al 100% al brand, sia per la colonna sonora che per gli effetti.

Per i più esigenti c’è il “mumble Mode” attraverso il quale potrete scegliere se ascoltare i dialoghi dalle voci dei doppiatori oppure optare per i classici grugniti e mormorii dei giochi Lego.

Lego Star Wars: The Skywalker Saga in 9 minuti

Lego Star Wars: The Skywalker Saga, fa bene il suo lavoro, è un titolo leggero ma che dà grandi soddisfazioni. Raccomandato ai più piccini, ma soprattutto raccomandato a chi non ne ha mai abbastanza di Fan Service Lego e soprattutto di Star Wars, perché non è mai abbastanza… MAI!


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