It Takes Two: la recensione del gioco coop di Hazelight

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It Takes Two è il titolo cooperativo sviluppato da Hazelight Studios, team capitanato dallo sfrontato Josef Fares (famoso anche per il suo siparietto ai Game Awards).

It Takes Two è il terzo gioco complessivo dell’autore svedese, dopo aver diretto Brothers: A Tale of Two Sons nel 2013 con lo studio Starbreeze Studios, Fares ha fondato l’attuale team e sviluppato nel 2018 A Way Out.

I punti in comune dei tre giochi sono la cooperazione tra i due personaggi e con questo terzo progetto eravamo curiosi di vedere i passi in avanti dell’autore.

Inoltre l’attesa di provare It Takes Two era molta, vista anche la vittoria come Gioco dell’Anno ai recenti The Game Awards, oltre ai premi relativi alle categorie miglior gioco per Famiglie e Multiplayer.

Trama

Il racconto di It Takes Two ci mette nei panni di Cody e May, una coppia in procinto di divorziare.

Rispetto ai precedenti titoli dell’autore, l’ultima opera è una storia più classica e meno ricca di colpi di scena, nonostante siano presenti tematiche che fanno riflettere ed immedesimare nel rapporto tra i due coniugi.

Tutto inizia con i due eroi che si trasformano in due pupazzi viventi, la figlia Rose soffre della crisi dei genitori e chiede aiuto ad un libro di terapia relazionale chiamato “Book of Love” del Dottor Hakim.

Nel corso dell’avventura più volte il libro interagirà con i due protagonisti che inizialmente hanno come unico interesse quello di ritornare alla normalità, ma proseguendo nella storyline scopriremo il passato della coppia, dalle fasi dell’innamoramento fino al declino della relazione.

Il Dottor Hakim risulta spesso fastidioso per Cody e May, con la sua ironia rappresenta un elemento di disturbo efficace per la narrativa ed ogni capitolo del gioco è a tutti gli effetti una lezione per salvare una relazione in crisi.

In linea generale la narrativa è un elemento meno cruciale, specialmente rispetto a ciò che abbiamo visto su A Way Out, in questo caso la storia scorre senza particolari guizzi e un finale forse un pò frettoloso.

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Il discorso è diverso per ciò che riguarda i dialoghi tra Cody e May, l’ironia presente è sicuramente l’aspetto più riuscito del contesto narrativo di It Takes Two.

Inoltre ogni elemento relativo alla vita reale dei due coniugi si lega a ciò che risulta l’aspetto più riuscito della produzione sviluppata da Hazelight Studios: ovvero il gameplay.

Gameplay

Il viaggio di It Takes Two propone continuamente una grande varietà di ambientazioni legate alla componente ludica del titolo.

Il gameplay dell’ultima opera di Josef Fares si basa su una cooperazione tra i due giocatori, il team è riuscito ad amalgamare alla perfezione le interazioni dei due protagonisti e nella maggior parte dei casi senza una perfetta collaborazione non sarà semplice proseguire.

Inoltre a differenza di A Way Out, la difficoltà è sicuramente un aspetto meno trascurato, se all’inizio dell’avventura c’era il dubbio a causa di una facilità eccessiva dei primi livelli, proseguendo abbiamo percepito una curva di apprendimento stimolante senza mai raggiungere dei picchi di difficoltà eccessiva.

La forza del gameplay di It Takes Two è nella varietà di situazioni presenti e avanzando difficilmente sono presenti meccaniche ludiche simili, il tutto è contraddistinto da un ritmo dell’avventura scorrevole e senza particolari cali.

Nelle prime ore di gioco ad esempio, Cody ha la possibilità di lanciare dei chiodi e di conseguenza May può dondolarsi per avanzare nel livello, proseguendo i due protagonisti sviluppano delle abilità totalmente differenti e relative a generi videoludici diversificati.

Sotto questo punto di vista, It Takes Two è un titolo imprevedibile e nella nostra run la curiosità di avanzare era molta per poter approfondire meccaniche di gameplay nuove.

Nel gioco sono presenti anche delle boss fight e in questo caso la telecamera non è in split screen ma unica, come accade nelle campagne con un singolo giocatore.

Il problema in questi momenti è nella mole di elementi a schermo, spesso non chiari e ci hanno creato più di qualche grattacapo per poter sconfiggere il boss di turno, sicuramente la gestione della telecamera in questi momenti poteva essere più curata.

Il discorso è diverso per ciò che riguarda il feeling dei comandi, fin dall’inizio la percezione della fluidità nel gameplay è evidente e uno degli aspetti che rendono piacevole il comparto ludico di It Takes Two.

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Il viaggio di Cody e May è contraddistinto anche da elementi puzzle ben riusciti che si basano sulla collaborazione tra i due giocatori, basati ad esempio su dei magneti da attrarre in momenti alterni per poter avanzare simultaneamente.

Inoltre nell’action-adventure di Hazelight Studios sono presenti anche sezioni platform ben riuscite dove in alcuni momenti fanno capolino dei Quick-Time Events mai troppo invasivi.

Non mancano nemmeno dei minigiochi in cui si può sfidare il compagno di turno: si passa dalle sfide agli scacchi a gare di curling, passando per le più classiche battaglie con le palle di neve.

Oltre i minigiochi l’esplorazione risulta un pò piatta, vista l’assenza dei collezionabili o aree segrete da sbloccare, sotto questo punto di vista l’avventura fiabesca di Hazelight Studios è prettamente lineare.

Ambientazione e prestazioni tecniche

Come accennato prima, la varietà delle ambientazioni di It Takes Two è incredibile, seppur non tutti i livelli possono vantare la stessa complessità come level design e appagamento nella componente audio-visiva.

Se in A Way Out la regia dava il meglio nei momenti della narrazione, in questo caso esplode nel gameplay, con situazioni degne di una produzione Pixar.

It Takes Two è un titolo che vanta anche una direzione artistica eccellente e complessivamente sulle console di nuova generazione ha un colpo d’occhio non indifferente, fatta eccezione per i modelli umani che risultano al di sotto delle aspettative.

Nella nostra prova in cooperativa online su Xbox Series X abbiamo notato alcuni fenomeni di stuttering sia nelle cutscenes che nei momenti più concitati del gameplay, in tal senso la produzione non è esente da pecche visti anche due casi in cui abbiamo assistito a dei crash improvvisi.

Inoltre i salvataggi presentano delle problematiche relative al riavvio del gioco, nella nostra run ci è capitato varie volte di riprendere l’avventura all’inizio del livello e non nel momento effettivo del checkpoint.

Per precisione, bisogna puntualizzare che il suddetto problema è legato solamente alla cooperativa online e non locale, visto che abbiamo avuto modo di testare entrambe le modalità disponibili in It Takes Two.

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A livello di risoluzione It Takes Two raggiunge i 4K nativi e i 60 FPS, ottimi anche i tempi di caricamento immediati sulle console di nuova generazione ed è disponibile anche l’upgrade gratuito per chi possiede gli hardware più recenti.

Per ciò che riguarda l’ audio design l’ultima produzione di Josef Fares è di buon livello, così come la colonna sonora presente in alcuni momenti dell’avventura, anche se il titolo non presenta una vasta gamma di brani particolarmente ispirati.

Come era già accaduto con A Way Out, il gioco è doppiato in lingua originale e solamente localizzato in italiano, la qualità del doppiaggio è buono con le voci dei protagonisti azzeccati al contesto del gioco.

Nella nostra avventura per completare It Takes Two abbiamo impiegato circa 16 ore, il gioco di Hazelight Studios offre un’ottima longevità per il genere di appartenenza e come già specificato It Takes Two gode di un buon ritmo di gioco per l’intera esperienza.

It Takes Two è complessivamente il gioco più riuscito di Josef Fares, al netto di una trama più lineare e con meno impatto rispetto ad A Way Out, la produzione presenta uno dei gameplay cooperativi migliori di sempre.
La grande varietà a livello ludico e il ritmo dell’avventura sono tra gli elementi più riusciti dell’opera di Hazelight Studios, sicuramente uno dei giochi migliori del 2021.
Al netto dei problemi relativi alla telecamera nelle boss fight e alcuni fenomeni di stuttering , It Takes Two è uno dei migliori action-platform degli ultimi anni e un titolo consigliato a chi apprezza il genere.
CONSIGLIATO

PREGI

  • Gameplay vario e stimolante
  • Ottimo ritmo di gioco per l’intera avventura
  • Cooperazione tra i due giocatori ben amalgamata

DIFETTI

  • Narrativa lineare e senza particolari colpi di scena
  • Gestione della telecamera rivedibile nelle boss fight
  • Problemi relativi ai salvataggi nella coop online e alcuni fenomeni di stuttering

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