Hogwarts Legacy: Avalanche Software merita più rispetto – Risposta a Dadobax

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Salve a tutti voi cari giocomobilisti come state?

Vedete, è molto tempo che scrivo su Q-Gin e ho cercato sempre di mantenere un tono molto rilassato quando mi son trovato a scrivere di videogiochi, esimendomi da polemiche varie. Ma in questo articolo, perdonatemi, mi svesto dal me sereno e pacifico per togliermi un’intera pietraia dalle scarpa (magari avessi solo un sassolino!).

Come sapete, è stato diffuso (e finalmente direi!!!) il primo vero gameplay di Hogwarts Legacy. Parlandovene dal punto di vista  personale (come amante della saga dei romanzi) devo dire che sono enormemente soddisfatto da ciò che ci è stato mostrato in quei 14 minuti della presentazione. Non solo è stato fatto un buon lavoro di ricostruzione del mondo magico, ma il gamplay si è dimostrato  essere davvero molto interessante sia nel suo sistema  di combattimento che di esplorazione del castello di Hogwarts e dintorni. E tutto questo lo dobbiamo a un team che aveva, nel suo curriculum, videogiochi di tutto rispetto tratti da film Disney in particolare; e quel team è Avalanche Software.

Passata la premessa…

Ma tralasciando questo mio entusiasmo personale, perché ho preannunciato che questo sarebbe stato un articolo sfogo? Ebbene, in questi giorni mi è capitato di visionare un video di Dadobax in cui si parla, per l’appunto, dello sviluppatore che c’è dietro Hogwarts Legacy, ovvero Avalanche Software.

Nel corso del video Dado afferma che rispetto ad una Insomniac Games, che ha lavorato a titoli come Spyro e Marvel’s Spider-Man, Avalanche Software non ha un “pedigree” cosi blasonato a causa della mancanza di produzioni apprezzate da utenza e critica.
Considerazione, per me, sbagliata in partenza. Perché se è vero che non è il franchise a fare un buon videogioco, non è detto che il nome di un’azienda porti a sfornare giochi che saranno dei capolavori annuncianti a prescindere. In questa considerazione c’è anche un sottointeso che sottolinea come il videogioco sarà mediocre proprio perché ci lavora Avalanche Software; il che mi fa pensare (ma potrei sbagliarmi) che Dado non abbia nemmeno una volta toccato una produzione dello studio.

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Io non mi possono reputare un conoscitore profondo di quest’azienda, ma ebbi occasione di giocare a ben due titoli sviluppati da loro ovvero: Toy Story 3 e Disney Infinty. Orbene, quello che vi posso dire è che di certo Avalanche non può essere definito uno sviluppatore mediocre in alcun modo; sopratutto quando si tratta di  giochi con licenze cinematografiche importanti.

Per farvi capire, nello stesso Toy Story 3, non solo vi era un grandissimo rispetto del materiale originale (il film, in questo caso), ma il gameplay era una delle cose più divertenti che io abbia potuto giocare nel corso della mia carriera videoludica e all’epoca ero già abbastanza grandicello. I livelli erano dannatamente curati (proprio a misura di giocattolo) e le sezioni platform erano davvero ben fatte, ma il vero pezzo da novanta di quel videogioco era la modalità Sanbox; un open world in cui, interpretando il ruolo di uno sceriffo, si dovevano compiere varie missioni per riportare l’ordine nel mondo dei giocattoli e costruendo poco a poco anche una piccola cittadina con degli edifici che richiamavano tutto quello che si era visto nel franchise della Pixar.

Questa modalità venne realizzata cosi bene che fu la base per creare Disney Infinity, titolo con un grandissimo potenziale, ma che per poca lungimiranza da parte della Disney stessa fu abbandonato troppo presto. Non dobbiamo dimenticarci che da li a poco tempo l’azienda del topo avrebbe abbandonato completamente il settore videoludico, quindi dire che il pubblico accolse tiepidamente questi giochi non è di certo da attribuire a una scarsa capacità di Avalanche nel creare titoli di tutto rispetto, ma bisogna tener conto anche delle varie situazioni dell’epoca.

Anche se lo abbiamo dimenticato, giocare vuol dire divertirsi

Ed ha proposito di questo, il video di Dadobax mi ha fatto pensare  anche ad un’altra cosa… Ovvero che nei confronti dei giochi per  bambini c’è un grandissimo pregiudizio di fondo che li inserisce automaticamente nella categoria mediocre solo perché non hanno una trama strappa lacrime o un’ambientazione cupa ed oscura su cui si può speculare. Questo pensiero, per me, è completamente ingiusto e fuorviante, perché molti videogiochi indirizzati ad un pubblico infantile non solo sono dei gioconi creati con un ottimo  gameplay (che possono essere da insegnamento ai videogiochi “per  adulti”), ma sono anche stati quelli che hanno dato il via al nostro hobby preferito.

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Perché affermo questo? Pensate un attimo ai videogiochi principali di Nintendo (principalmente quelli di Mario oppure nel caso delle vecchie IP Sony, gli stessi Crash e Spyro) e osservateli molto attentamente e ditemi se non trovate le storie, l’ambientazioni ed atmosfere un po’… Come dire, infantili? Ebbene sì, cari signori e signore, i videogiochi più copiati è blasonati del mondo sono pensanti per un pubblico di BAMBINI. Anzi diciamola proprio tutta, il fatto che noi stessi stiamo ancora oggi, nell’età adulta, giocando interpretando vari ruoli è già una cosa che potremmo definire,  passatemi il termine, infantile.

Forse in molti se ne sono dimenticati, ma anche quando stavamo con gli amichetti al parco alla fine giocavamo a interpretare una volta un cowboy vendicativo (con tutta la violenza annessa alla storia che  creavamo in quel momento) e delle volte un famoso giocatore di calcio, altre ancora un eroe che doveva semplicemente salvare  una principessa in pericolo.
Lo scopo essenziale del giocare era uno solo: DIVERTIRSI. È questo che fanno molti titoli che sono creati per un pubblico molto giovane e non c’è cosa più importante che dovrebbe essere ricordata  quando ci approcciamo ad un videogioco.

Hogwarts Legacy, da quello che abbiamo potuto vedere, sembra promettere proprio questo nella sua principale “intenzione” e questo, per me, vale più di qualunque curriculum blasonato.

Quindi il fatto che Dadobax, nel suo video, tenga conto di questo per stabilire se il gioco sarà vincente o meno, mi ha fatto capire che di fondo ha tenuto conto di un aspetto che sì avrà la sua importanza, ma in questo caso è stato un voler guardare solo alla superficie ed è qui che tendiamo a capire che noi videogiocatori, ormai, non siamo più delle persone che tendono a cercare il divertimento, ma stiamo troppo tendendo a diventare dei somelier.

Con “somelier” non voglio andare contro a chi fa le giuste critiche alle aziende alle problematiche nei videogiochi , ma vado contro a quelle persone che hanno cominciato a comportarsi come se fossero ad una vecchia mostra canina in cui cercano di capire il valore del cane dal suo pedigree e dalla sua educazione sociale. A volte ci sono cani che non discendono da razze risalenti alla corte di Carlo Mangno in persona e si dimostrano essere delle creature magnifiche e amabili che ci rimangono nel cuore.

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Quindi quello che dico a Dadobax ed a tutti gli influncer che ragionano in questa maniera è di svestire i panni di Pico de Paperis e cominciare a tornare ad essere semplici videogiocatori che  trasmettono la loro passione umanamente. Perché qui non stiamo parlando di Fisica o di concetti spirituali vicino alla mistica di Meister Eckhart (per farvi capire chi sia vi lascio il link e capite di che complessità parliamo), ma di intrattenimento che merita si il suo rispetto senza il bisogno di esagerare con termini che non gli competono.

Hogwarts Legacy – State of Play – Gameplay Ufficiale Italiano


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