F1 22: un passo avanti nella simulazione

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Se con la recensione mi sono premurato di dare un punto di vista piuttosto generico, con questo piccolo pezzo voglio entrare nel merito di F1 22, scrivendo un sorta di “approfondimento” dedicato ai giocatori più appassionati.

La build finale a cui stiamo giocando tutti comporta decisamente un importante passo avanti rispetto a quelle a cui ho messo mano precedentemente, ma soprattutto comporta una sostanziale differenza rispetto ai cambiamenti che ci sono stati tra F1 2020 e 2021, per ovvie ragioni che andrò ad esporre poco più avanti.

Un nuovo sistema di guida, un passo avanti verso un F1 22 più simulativo

Col nuovo campionato reale, è stato apportato un cambio radicale nelle monoposto, optando per delle vetture ad effetto suolo rispetto alle precedenti, con l’intento ultimo di proporre delle gare più competitive e con maggiori sorpassi, grazie ad una maggiore resistenza al calore che investe l’auto qualora andasse a sfruttare la scia dell’avversario.

Sebbene nel campionato le cose non stiano andando come sperato inizialmente, non si può dire lo stesso nel videogioco di Codemasters, dove il cambiamento si avverte. Ed anche molto.

Come già descritto nella recensione, le vetture di questo 2022 sono estremamente più pesanti da manovrare e l’effetto suolo fa sì che il controllo dell’auto sia altrettanto più complesso, soprattutto rispetto alle vetture di F1 2021. Difatti non è da escludere a priori il ritrovarsi a dover riattivare l’aiuto del Controllo trazione a medio per riuscire a metabolizzare, e successivamente padroneggiare, queste vetture.

  • F1 22 Aiuti
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A complicare “l’esistenza” di noi piloti virtuali c’è la simulazione decisamente realistica delle gomme: durante i Gran Premi, se l’opzione Sim. Pneumatici Pit Lane è attiva (la trovate in Impostazioni simulazione), all’uscita dei box si avranno le gomme fredde e si dovrà dedicare parte del giro in uscita a riscaldarle con la giusta attenzione, proprio come avviene nella realtà, perdendo secondi preziosi!
A tale scopo, se ci pensate, utilizzare l’opzione Aiuto ai box si rivela controproducente in determinate piste, come quella di Melbourne, dove immediatamente dopo l’uscita v’è la prima curva: la conseguenza di quell’uscita con l’aiuto attivo? Il bloccaggio delle ruote anteriori e la quasi inevitabile uscita fuori dalla pista, qualora non si abbi il giusto autocontrollo.

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In sostanza, i cambiamenti apportati al sistema di guida ed alla fisica delle nuove auto e di tutto ciò che vi gira attorno, se abituati a giocare in un determinato modo, possono portare i piloti ad una sorta di “reset”, costringendoli a reimparare alcune meccaniche.

Nuova fisica, nuovi assetti

Se già gli assetti differivano tra F1 2020 ed F1 2021, figuriamoci in questo nuovo titolo, dove è tutto diverso.

Il videogioco premia un assetto più scarico, ergo ali più basse, anche perché l’IA dei piloti è stata concepita in un modo “bizzarro”. Giocando si può ben notare come i piloti tendano a “volare” nei rettilinei, nel senso quasi letterario del termine. Questi raggiungeranno velocità assurde e, se si torna al “problema” della nuova fisica e che di conseguenza si dovranno reimparare alcune tecniche di frenata ed accelerazione, si potrà notare una perdita di svariati decimi di secondi.
Però! Prestate bene attenzione, vetture più scariche tendono ad essere soggette alla perdita di trazione, dovrete trovare il giusto equilibrio.

Insomma, a parer mio, il videogiocatore attento avrà pane per i suoi denti!

L’IA commette degli errori, ma non sempre

L’intelligenza artificiale dei piloti è soggetta a degli errori “umani”. Come potete vedere nella GIF qui a fianco, la stessa che trovate anche nella recensione, un Mick Shumacher se soggetto alla pressione può andare lungo con tanto di bloccaggio delle anteriori, però può capitare un tenace Sebastian Vettel con la sua Aston Martin che non ne commette neanche se tallonato per diversi giri consecutivi. A dimostrazione che gli errori commessi dipendono da piloti e piloti.

Altra aggiunta interessante, che farà imbestialire tutti noi, riguarda i meccanici dei box. Se i piloti possono commettere errori, anche i meccanici non sono da meno. L’aspetto interessante (nel bene o nel male) sta nel fatto che l’errore può nascere indipendentemente dal QTE perfetto, qualora si giocasse in modalità immersiva.

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Per altri approfondimenti!

Luca Maiolini

Gli FPS a stampo militare erano il mio pane quotidiano e gli RTS facevano da contorno, Brothers in Arms ed Imperivm erano il mio chiodo fisso. Poi, venne il giorno in cui abbracciai PlayStation 3 e mi collegai alla rete, così una valanga di videogiochi mi piombarono addosso! Ad oggi mi ritrovo a giocare un po' di tutto, dai titoli Platinumgames fino ai JRPG di casa Square Enix.

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